Calcio Serie C, 12 a giornata. L’Avellino coglie il pari a Palermo con un rigore di Tito, legni di Di Gaudio e Plescia.

Calcio Serie C, 12 a giornata. LAvellino coglie il pari a Palermo con un rigore di Tito, legni di Di Gaudio e Plescia.

Palermo-Avellino 1-1.

Palermo (4-3-2-1): Pelagotti; Doda, Lancini, Buttaro, Giron; Dall’Oglio (30′ st Crivello), De Rose (1′ st Valente), Luperini; Silipo (16′ st Peretti), Fella (15′ st Odjer); Brunori (26′ st Soleri). A disp.: Massolo, Marong, Marconi, Almici, Mauthe, Corona, Floriano. All. Filippi.

Avellino (4-2-3-1): Forte; Rizzo, Silvestri (38′ st Bove), Dossena, Tito; Aloi (26′ st D’Angelo), De Francesco (1′ st Matera); Micovschi (26′ st Mignanelli), Kanoutè, Di Gaudio; Gagliano (1′ st Plescia). A disp.: Pane, Sbraga, Messina. All. Braglia.

Arbitro: Moriconi di Roma 2

Assistenti: Lattanzi di Milano e Ceolin di Treviso. Quarto uomo: Longo di Paola.

Note: espulsi al 13′ st Doda per doppia ammonizione e Rizzo al 20′ st per rosso diretto;  ammoniti De Rose, Dossena, Valente, Fella, Soleri; recupero p.t. 0′, s.t. 5′.

Reti: 14′ pt Lancini (P), 31′ st rig. Tito (A).

di Lucio Ianniciello

Un punto e un passo in avanti per l’Avellino dal punto di vista della prestazione al “Renzo Barbera”. Restano le pecche in zona offensiva, un rigore di Tito ha fatto tirare un sospiro di sollievo dopo i due pali di Plescia e Di Gaudio. Quinto risultato utile consecutivo in casa avellinese, il Palermo rimane a +3 (20 a 17).

Braglia deve optare per il 4-2-3-1, in extremis out Mastalli per un problema nella rifinitura, gioca Micovschi. Indisponibili Scognamiglio, Maniero e Carriero, Kanoutè titolare e D’Angelo in panchina. Aloi e De Francesco i due mediani, riferimento offensivo Gagliano. Rosanero con lo schema ad albero di Natale, Doda in difesa scalza Almici, a centrocampo Dall’Oglio e non Valente, in attacco Silipo e l’ex Fella a sostegno di Brunori. Dopo una fase di studio, al 14′ il Palermo passa in vantaggio: da corner è Lancini a colpire di testa e battere Forte, sorpreso Silvestri.  Inizio in salita per i lupi. Bella cornice di pubblico, circa diecimila gli spettatori. I ragazzi di Braglia reagiscono proprio con Silvestri che in gioco aereo raccoglie una punizione di Tito ma la sfera si perde sul fondo. Dopo due giri di lancette, minuto 23, un mancino rasoterra di Fella non va lontano dal palo ma Forte era vigile. L’Avellino alza le marce, tiro a giro di Di Gaudio facile preda di Pelagotti. Al 29′ duetto Kanoutè-Di Gaudio, quest’ultimo si vede neutralizzare il tiro dal portiere siciliano. Gialli per De Rose e Dossena, il difensore irpino salterà la prossima gara. I locali cercano di rendersi minacciosi con una punizione di Silipo, deviazione e Forte è pronto a mettere la sfera in calcio d’angolo. Al 35′ altro tentativo di Di Gaudio, girata fuori misura. Avellino sfortrunato dopo 2′, Buttaro mette una pezza sull’ex Kanoutè, in agguato c’è Tito che imbecca di Di Gaudio il quale di testa in torsione centra il palo interno, poi Pelagotti si ritrova la palla tra le mani. Al 40′ è Dossena, su cross del solito Tito, a inzuccare con la palla che viene deviata in corner. Gli irpini avrebbero meritato il pari, non c’è recupero prima del riposo.

Braglia fa subito due cambi, Matera per De Francesco e Plescia per Gagliano. Filippi invece toglie l’ammonito De Rose e inserisce Valente. Al 53′ i lupi falliscono il pari, Plescia evita il fuorigioco, va verso la porta rosanero ma il suo tiro è fiacco e centrale. Insiste il team biancoverde, zuccata di Kanoutè a lato. Lo stesso fa Fella dall’altra parte con un tiro di destro. Al 58′ episodio importante del match con Doda che stende Kanoutè, secondo giallo e Palermo in 10. Passano solo 2′ e Pelagotti vola a deviare la punizione di Matera, nel prosieguo colpo di testa centrale di Silvestri. Filippi si cautela con Odjer e Peretti. La parità numerica però si ristabilisce al 65′, rosso diretto a Rizzo. In campo Mignanelli per un deficitario Micovschi e il palermitano D’Angelo, accolto dai fischi del “Barbera”, per Aloi. Una maledizione per il team avellinese, al 73′ altro palo, di Plescia in spaccata, dopo la respinta di Pelagotti su tiro di Mignanelli. Al 76′ l’arbitro Moriconi decreta un calcio di rigore a favore dell’Avellino, Peretti in precario equilibrio si vede soffiare la palla da Plescia che va giù. Sanzione un pò generosa ma gli ospiti passano all’incasso con Tito, battuto dal dischetto Pelagotti che tocca solo la sfera. Ora i ragazzi di Braglia ci credono, tuttavia non ci sono occasioni clamorose. Quattro i minuti di recupero che poi diventano 5. Al 90′  Bove impegna Pelagotti con un colpo di testa. Non succede più niente, Palermo e Avellino si dividono la posta.