La prima alba dell’autunno astronomico a Montevergine

La prima alba dell’autunno astronomico a Montevergine

Con il sorgere del sole del 23 settembre 2025, l’Osservatorio di Montevergine ha accolto la prima alba dell’autunno astronomico, un momento che segna l’inizio di una nuova stagione non solo sul calendario, ma anche nella percezione della natura.

Dal santuario arroccato a 1.280 metri di altitudine, lo sguardo si apre sulla conca avellinese, dove le ultime ombre della notte cedono lentamente il passo alle prime luci del giorno. Le fotografie catturate mostrano un cielo dipinto di sfumature intense: dall’oro al rosso acceso, che si fondono con i blu profondi della notte ancora presente. Le nuvole, sospese come veli sottili, amplificano lo spettacolo cromatico, creando giochi di luce e riflessi che mutano minuto dopo minuto.

L’autunno astronomico, che ha inizio con l’equinozio, è una soglia simbolica e fisica: il giorno e la notte si equivalgono, in un equilibrio perfetto che subito inizia a inclinarsi verso il predominio delle ore di buio. In montagna questo passaggio è particolarmente percepibile. L’aria più fresca, i colori del cielo più nitidi, l’atmosfera più tersa: tutto suggerisce il cambiamento, l’ingresso in una fase nuova dell’anno.

Montevergine, luogo di spiritualità e osservazione scientifica, diventa così una finestra privilegiata sulla ciclicità del cosmo. Qui il ritmo naturale non è un concetto astratto, ma un’esperienza diretta, percepibile nel respiro del vento, nel chiarore dell’alba, nella trasformazione lenta del paesaggio circostante.

Assistere alla prima alba d’autunno significa partecipare a un rito antico quanto la Terra: la danza della luce e dell’ombra che scandisce il tempo della vita. È un invito a fermarsi, osservare, e lasciarsi attraversare dalla bellezza silenziosa dei cicli naturali.La prima alba dell’autunno astronomico a Montevergine La prima alba dell’autunno astronomico a Montevergine La prima alba dell’autunno astronomico a Montevergine