Lupi, la strada è ancora lunga

Lupi, la strada è ancora lunga

Al Manuzzi il Cesena vince 3-0. I Lupi tengono palla ma non pungono. Una sconfitta che dice più del risultato. Ora serve identità, non solo controllo.

Oggi, all’Orogel Stadium Dino Manuzzi, non è stata soltanto una sconfitta. È stata una pagina che parla, che vibra, che racconta chi sei e chi ancora non sei. Il 3-0 del Cesena sull’Avellino non è stato un crollo emotivo né una resa. È stato il contrasto netto tra due idee di calcio: una compiuta, l’altra in costruzione.

L’Avellino ha tenuto il pallone. Ha fraseggiato. Ha mostrato geometrie. Ma il calcio non premia il decoro. Premia la ferocia. E la ferocia, oggi, era dall’altra parte.

Il Cesena ha saputo aspettare, leggere, colpire. Tre volte. Con lucidità e praticità. Ciervo, Shpendi, Blesa. Non invenzioni: decisioni.

Struttura e frattura

Nei primi trenta minuti i Lupi hanno giocato un calcio ordinato. Possesso palla alto, fraseggio corto, costruzione dal basso. Ma quando il Cesena ha riconosciuto il ritmo, ha cambiato spartito. Ha chiuso le linee, ha aperto gli spazi. Da lì la partita ha preso un’unica direzione.

Il gol di Ciervo, nato in transizione, è stato l’avviso.
Il rigore di Shpendi, l’allargamento della distanza.
Il gol di Blesa, il sigillo.

L’Avellino ha continuato a tenere palla ma senza mai trasformarla in dominio. Ha accompagnato l’azione, ma non l’ha ferita.

Identità e limiti

Biancolino, nel dopogara, non ha cercato alibi.

«Il possesso palla non basta. Dobbiamo concretizzare.»

Palmiero ha centrato il punto.

«Ci è mancato l’attacco degli spazi.»

E qui si definisce il problema.
Non tecnico. Identitario.

L’Avellino ragiona quando dovrebbe istintivamente accelerare.
Gestisce quando dovrebbe rompere l’equilibrio.

Nelle ultime gare prima della sosta, i biancoverdi hanno incassato tredici gol.
Non è un caso. È un indicatore di un sistema difensivo ancora fragile nella gestione delle distanze e dei tempi.

Cesena, essenziale. Avellino, incompiuto.

Il Cesena ha espresso un calcio verticale, rapido, funzionale.
L’Avellino ha espresso un calcio pensato, ordinato, ma poco aggressivo negli ultimi trenta metri.

Oggi la differenza è stata questa.

Cesena–Avellino 3-0

Marcatori 27’ Ciervo (C) 45’+5’ rig. Shpendi (C) 51’ Blesa (C)

Cesena (3-5-2) Klinsmann Ciofi Zaro Mangraviti Ciervo Berti Castagnetti Francesconi Frabotta Blesa Shpendi
All. Mignani

Avellino (4-3-1-2) Daffara Missori Simic Fontanarosa Cagnano Besaggio Palmiero Sounas Insigne Biasci Crespi
All. Biancolino

Spettatori oltre 2.000 tifosi biancoverdi presenti oggi a Cesena.

Oggi il risultato è stato netto.
Domani si ricomincia dal campo.
Testa bassa. Identità da costruire.