Una Phicata… No?

Una Phicata... No?

Il vaso di Pandora scoperchiato negli ultimi giorni é solo l’ultimo di una serie che ci portano a delle riflessioni profonde sulla società e sulla percezione della donna

Una delicata situazione
Una situazione così scabbrosa potrebbe semplicemente essere derubricata come schifosa. Tanto basterebbe per concludere il discorso ma ahimè le cose sono più complicate di come possa sembrare e diverse sono le implicazioni correlate sia giuridiche che morali. Perché questo forum non é nient’altro che l’ennesima rappresentazione distorta della donna e del suo corpo nella società. Abbiamo noi stessi delle responsabilità?

Uno sguardo al passato
Il ruolo della donna e del suo corpo é stato da sempre oggetto di mercificazione e i mezzi di comunicazione hanno sicuramente avuto un ruolo non da sottovalutare in questa evoluzione sociale. Molti dei film della commedia all’italiana, che tanto ci sono cari, dagli anni 80 fino ai primi anni 2000, erano pieni di zeppi di cliché e battute politicamente scorrette. Certo si può disqusiere se oggi ci sia stato una sorta di effetto boomerang al fenomeno, tale da limitare la libertà di espressione stessa, ma per donna invece le cose sono ben più complesse. Nonostante i tanti traguardi raggiunti che hanno garantito di ottenere la stessa partecipazione alla vita economica, politica, sociale e culturale ancora oggi si strizza l’occhio ad un modo di intendere la donna ed il suo corpo oramai obsoleto, arcaico legato ad una società dove la donna stessa é solo un mezzo per rubare l’occhio all’uomo di turno. Un vestito succinto, una scena più spinta ed ecco che abbiamo trovato il modo per portare gente in sala. Attrici come Edwing Fenech hanno costruito gli albori della propria carriera così. Rinnegandola poi. Chissà perché…….

Dal bar alla rete
Non nascondiamoci dietro ad un dito, molti dei commenti anche pessimi letti su quel forum erano e sono discorsi o battute che tutti noi abbiamo sentito in qualche luogo di aggregazione sociale. Badi bene questo non vuol dire sia corretto ma il fatto in sé esisteva ed esiste tutt’oggi. La differenza sostanziale rispetto al passato é dato dall’arrivo da internet e dalla proliferazione di forum, pagine e social network. Discorsi da bar fini a sé stessi che finiscono per diventare dei luoghi virtuali dove questi menti affini decidono di confrontarsi. Senza metterci la faccia perché nell’anonimato possiamo tirare fuori la parte poi marcia di noi stessi. Nei vari anni abbiamo scoperto reati nuovi, ovvero il caricamento di video intimi in rete o condivisi in chat di gruppo, il revenge porn, regolamento nel 2019 attraverso la legge codice rosso. Fu necessaria la scomparsa di Tiziana Cantone per accendere un faro su quella squallida pratica di diffusione di immagini e video sessualmente espliciti. Una ragazza che si tolse la vita per essersi fidata dell’uomo sbagliato, provando vergogna per qualcosa di cui non era responsabile ma solo vittima. Si inziò così a parlare di educazione sessuale nelle scuole e della necessità di mettere al corrente i più piccoli dei rischi legati ad un utilizzo errato dei social e non solo.

Libertà sessuale e onlyfans
La pornografia facilmente accessibili fin da tenere età potrebbe aver avuto un impatto sulla percezione della donna e del sesso da parte delle persone. Non mi riferisco solo ai più piccoli ma anche agli adulti incapaci di capire come utilizzare i nuovi strumenti digitali. Se la prima forma di educazione arriva dalle famiglie, se loro stesse sono in balia degli eventi ecco che si fa fatica a trasmettere certi valori alle generazioni future. Una generazione poi tutt’altro che ingenua che anzi ha capito come i social e le varie piattaforme possano rappresentare strumenti di guadagno anche facile. Ed é qui in questa zona grigia fatta di interessi e soldi si inserisce onlyfans. Una piattaforma che ha fatto nascere le pornostar 2.0 native digitali che a fronte di ingenti somme di denaro sono disposte a tutto o quasi. A volte in modo consapevole altre meno, alimentando senza volerlo questo clima da bar o saloon. I soldi come strumento di potere. I soldi come metro di forza. Questo giustifica quello accaduto? Assolutamente no, ma questi elementi ci servono per comprendere meglio il contesto socio-culturale dove tutto ciò é avvenuto

Vip e Nip
Invidia sociale, frustrazione, sono solo alcuni dei sentimenti che a turno i vari followers provano nel vedere i contenuti delle donne più famose della rete. Donne che vengono giudicate per quello che scelgono di mostrare o peggio additate d’essere arrampicatrici sociali solo perché si accompagnano con certi uomini. Non siamo ipocriti genera invidia vedere che a differenza di chi lavora 8/10 ore al giorno, magari sottopagato, alcuni personaggi con qualche foto o qualche video possano raggiungere guadagni stratosferici con il minimo sforzo, un balletto. Tutto giusto, ma c’è un evidente cortocircuito, coloro che criticano e guardano quei contenuti alimentano a loro volta i guadagni di quelle persone…. Può sembrare un controsenso ma é così. Se davvero vogliamo smettere di alimentare certi lavori anche farlocchi la rivoluzione deve partire da noi, con piccoli gesti, scegliendo con attenzione chi seguire o meno dando un valore a quel “segui”. Chi si mostra sui social dal canto suo sa che sarà oggetto di scherno da parte degli haters. Il costo della fama e del successo, motivo per cui si accetta, finché si può, quasi si trattasse di una tassa da pagare per la fortuna ritrovatasi tra le mani. Molto lo fa la personalità della persona però. Spesso questi haters sono dei veri e propri bulli che attuano certe dinamiche tossiche e lesive. Nel caso di phica non ci si é fermati ai personaggi invoga del momento a dimostrazione che nessuno é immune da certi meccanismi. Grazie però alle denunce delle persone più famose coinvolte é emerso un sessismo che lascia sgomento ed inermi.                             E Che si fa? Che devo fare?
Davanti ad una società complessa, bombardata da contenuti più o meno espliciti sessualmente diventa fondamentale l’educazione fin dalle scuole, sia di natura sessuale sia ai sentimenti. Bisogna far comprendere come il sesso non sia amore. L’amore é un legame, un filo che ci unisce, che ci coinvolge mente e cuore, che va oltre dettami estetici e ci fa vedere l’altro come una persona non come un mero oggetto. Il sesso in sé é solo un atto, si può fare con amore ma anche senza e spesso non ti lascia assolutamente niente. Già capire e distingue le due cose sarebbe un primo passo fondamentale. L’altro tema scottante é il sessismo, nel 2025 la società non riesce a giudicare la donna per quello che é o per quello che ha studiato. Ogni risultato raggiunto é merito solo di qualità estetiche. Deprimente. Infine ma non meno importante l’introduzione dell’identità digitale potrebbe rappresentare un passo in più verso la trasparenza. Le persone devono essere coscienti che non potranno nascondersi più dietro un profilo fake, un nickname stravagante insomma un anonimato che fornisce una sorta di immunità. Come nella vita vera, reale se sbagli paghi. Impariamo ad assumerci la responsabilità delle azioni compiute. Ora tocca alla legge fare il suo corso, capire le responsabilità, e dare le giuste pene per i fatti accaduti ricostruendo la storia e l’identità delle persone coinvolte. La speranza ci impone di credere che la giustizia trionferà e che ciò avverrà in tempi brevi. La domanda che vi giro, con cui vi saluto, però é: secondo voi ci ritroveremo fra qualche tempo di nuovo qui a fare gli stessi discorsi? Si o No ?                                                                                                                                        di Carmine Napolitano