Attacco Usa ai siti nucleari iraniani

Attacco Usa ai siti nucleari iraniani

La notte del 21 giugno, gli Stati Uniti hanno bombardato tre siti nucleari in Iran: Fordow, Natanz e Isfahan. L’operazione ha impiegato bombardieri B‑2 con bombe bunker-buster e missili Tomahawk da sottomarini, distruggendo in particolare Fordow e colpendo intensamente gli altri due.

Donald Trump, in un discorso notturno, ha definito l’azione un “successo spettacolare” e ha dichiarato: “Fordow is gone, siti chiave completamente scomparsi”.

Il monito di Trump e la reazione iraniana

  • Trump ha lanciato un messaggio chiaro a Teheran: “Ora è il momento della pace o ci sarà una tragedia”  .
  • L’Iran ha risposto con parole forti: “Ogni americano potrà diventare un obiettivo”, definendo l’attacco come un atto di guerra e promettendo ritorsioni  .

Implicazioni per Israele e prime rappresaglie

  • Il Primo Ministro Netanyahu ha espresso il suo apprezzamento, affermando che la distruzione di quei siti rende Israele “più sicuro”  .
  • Questo raid segna il primo coinvolgimento diretto degli USA nel conflitto aperto tra Israele e Iran insieme a Israele  .
  • In risposta, l’Iran ha lanciato missili balistici su Israele, causando boati udibili a Tel Aviv; sirene d’allarme hanno allertato l’intero paese  . Si registrano danni a edifici e alcuni feriti.

Reazioni internazionali e scenari futuri

  • L’Onu, attraverso il Segretario Generale Guterres, ha definito l’azione una pericolosa escalation e ha richiesto un’immediata de-escalation  .
  • Negli Stati Uniti, il raid ha raccolto sia plauso da parte dei conservatori, sia critiche da avversari politici che lo giudicano incostituzionale, lamentando l’assenza del voto parlamentare  .
  • Le conseguenze sulla stabilità del Medio Oriente e sui mercati energetici rimangono altamente incognite.

Cosa monitorare nelle prossime ore

  1. Risposta iraniana – Possibili nuovi lanci di missili o attacchi a basi Usa e alle forze israeliane.
  2. Chiusura dello spazio aereo israeliano – Già avvenuta in previsione di ritorsioni, con sospensione dei voli .
  3. Posizione del Congresso Usa – Si attendono dibattiti e possibili azioni legali sulla legittimità dell’operazione.
  4. Prezzi del petrolio – Rischio di nuovi rincari in risposta all’instabilità regionale.