
Il dibattito sul terzo mandato per sindaci e governatori si riaccende con forza. A rilanciarlo è stato il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, che nel corso di una visita al villaggio dell’Arma a Villa Borghese ha ribadito l’intenzione di procedere con una proposta di legge che consenta un’ulteriore ricandidatura anche oltre i due mandati oggi previsti. “Se ci muoviamo in fretta, si può fare tutto entro l’autunno”, ha dichiarato, lasciando intendere che l’obiettivo è arrivare all’approvazione prima delle prossime elezioni regionali.
Non si tratterebbe, secondo Salvini, di una norma “ad personam”: “Non è una legge per Zaia, Fedriga o Salvini, è una legge per i cittadini. Se c’è un amministratore capace, è giusto che possa continuare a lavorare. È la gente che deve poter scegliere”. Il leader del Carroccio ha inoltre fatto sapere di essere pronto a confrontarsi con gli alleati già nei prossimi giorni, escludendo solo domenica e lunedì per impegni istituzionali.
La proposta, che da mesi divide la maggioranza, ha incassato un implicito segnale di apertura da parte del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Intervenendo a un evento pubblico al Teatro Verdi di Salerno, De Luca ha colto l’occasione per elogiare la premier Giorgia Meloni, definendola “intelligente” nella gestione di un tema potenzialmente esplosivo per la tenuta della coalizione di centrodestra. “Credo che abbia capito che conviene evitare conflitti inutili, soprattutto in un momento in cui è chiamata a governare il Paese. La questione delle Regioni rischiava di lacerare la maggioranza”, ha commentato.
A chi gli chiedeva se ci siano ancora i tempi tecnici per varare la riforma, De Luca ha risposto senza esitazioni: “Se vogliono, lo fanno in 48 ore. Il Parlamento italiano non è certo un ostacolo insormontabile”. E ha concluso con una battuta amara: “La democrazia parlamentare, quella di Westminster, è ormai un ricordo. Qui si fa una legge, si mette la fiducia e si va avanti”.
Il terzo mandato resta un tema caldo, soprattutto con le regionali in arrivo e con figure di peso come Zaia che attendono una risposta chiara. La sfida ora è tutta interna alla maggioranza, che dovrà decidere se proseguire compatta o rischiare una nuova frattura.