MARCHI UE: COLDIRETTI, LA CILIEGIA DI BRACIGLIANO E’ IGP. L’AREALE PRODUTTIVO TRA LE PROVINCE DI SALERNO E AVELLINO

MARCHI UE: COLDIRETTI, LA CILIEGIA DI BRACIGLIANO E’ IGP. L’AREALE PRODUTTIVO TRA LE PROVINCE DI SALERNO E AVELLINO

Si è concluso l’iter per il riconoscimento dell’IGP alla Ciliegia di Bracigliano. E’ stato pubblicato, infatti, sulla Gazzetta Ufficiale Europea (GUUE) di oggi 30 gennaio 2023 (L26) il regolamento di esecuzione della Commissione europea di riconoscimento del marchio comunitario ad una delle migliori cultivar del grande patrimonio genetico frutticolo campano. La Ciliegia di Bracigliano è la 28esima DOP/IGP della Campania, la sedicesima del comparto ortofrutticolo. L’IGP si pone l’obiettivo di potenziare commercialmente un prodotto ed un comparto che ha già una sua rinomanza presso i consumatori e tutelare e valorizzare un territorio, quello della Valle dell’Irno e del Montorese, composto da 14 Comuni delle province di Salerno ed Avellino.  Un territorio tradizionalmente vocato alla produzione di ciliegie, considerate da sempre di assoluta qualità anche organolettica. Duecento circa le aziende interessate alla produzione e una decina i confezionatori per una superficie interessata di oltre 150 ettari. L’areale produttivo della Ciliegia di Bracigliano IGP è identificata nel disciplinare con i territori dei Comuni di Baronissi, Bracigliano, Calvanico, Castel San Giorgio, Cava de’ Tirreni, Fisciano, Mercato San Severino, Pellezzano, Roccapiemonte, Siano (Salerno), Contrada, Forino, Montoro, Moschiano (Avellino).

“Un’altra freccia all’arco della nostra straordinaria regione – commenta Salvatore Loffreda, direttore di Coldiretti Campania – che si conferma terra di eccellenze e soprattutto di grande biodiversità. Le produzioni agroalimentari che conquistano i marchi europei diventano bandiere del made in Italy nel mondo. Le Dop e le Igp sono un argine contro le truffe e un garanzia per il consumatore nei mercati nazionale ed esteri, spingendo l’export.”

Con un aumento del 14% è record storico per l’export agroalimentare italiano fuori dall’Unione Europea dove ha raggiunto il valore di 26 miliardi nel 2022, pari ad oltre il 43% del totale delle esportazioni. E’ quanto emerge dalle stime della Coldiretti nel commentare i dati Istat sul commercio estero Extra Ue relativi al mese di dicembre. A spingere il Made in Italy sulle tavole fuori dai confini comunitari è la forte domanda degli Stati Uniti in salita del 20% mentre – sottolinea la Coldiretti – si registrano risultati positivi anche nel Regno Unito con un +18% che evidenzia come l’export tricolore si sia rivelato più forte della Brexit, dopo le difficoltà iniziali legate all’uscita dalla Ue. Balzo a doppia cifra anche nella Turchia di Erdogan (+23.%) mentre è dato negativo in Cina con un calo del 20% e in Russia con un -5% fra sanzioni, guerra e pandemia Covid.