Incendio al centro di accoglienza, Fiordellisi (Cgil): «Solidarietà agli ospiti della struttura di Pratola serra. Parole di Nappi (Lega) inopportune»

Incendio al centro di accoglienza, Fiordellisi (Cgil): «Solidarietà agli ospiti della struttura di Pratola serra. Parole di Nappi (Lega) inopportune»

 La Cgil Avellino, con il segretario generale Franco Fiordellisi, interviene sull’incendio al centro di accoglienza di Pratola serra. «Esprimiamo solidarietà a tutti gli ospiti della struttura che adesso sono stati trasferiti. Alcuni di loro sono ricoverati in ospedale per delle lesioni gravi: a loro il nostro sostegno incondizionato».

«Inoltre, non possiamo non stigmatizzare le parole del consigliere regionale della Lega, Severino Nappi, che confonde l’immigrazione clandestina con l’accoglienza, mescolando situazioni che non fanno altro che confondere i cittadini. Non serve e non aiuta nessuno, se non la brama di potere mischiata a razzismo e le necessità di tanta povera gente che le politiche liberiste, appoggiate dalla Lega, hanno contribuito ad incrementare. Anche l’attacco al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese è il solito attacco politico sterile e sguaiato».

«Alla fine dell’anno abbiamo tenuto il consiglio territoriale sull’immigrazione con la Prefettura:  come Cgil abbiamo chiesto verifiche puntuali su tutti i centri di accoglienza, in cui si possono  riscontrare sfruttamento e poca attenzione alle attività sociali contro il disagio di questi esseri umani che hanno subito violenze allucinanti».

«La Lega, il partito del Rosario e del Vangelo tra le mani, si dimostra ancora una volta del tutto insensibile all’umanità e alle vere pratiche di socializzazione. E neanche le parole del Pontefice riescono a scalfire la politica insensibile, che genera sentimenti odio, diffusa dal partito di Salvini».

«Adesso attendiamo l’esito delle indagini, ma è certo che con Dimitri Meka, nostro rappresentante e mediatore culturale dei migranti, continueremo a seguire con la massima attenzione le strutture e come si svolgono le attività nei centri di accoglienza».