Gioco illegale, maxi retata in tutta Italia. 142 indagati e 20mila operazioni sospette

Gioco illegale, maxi retata in tutta Italia. 142 indagati e 20mila operazioni sospette

Quella che si è appena conclusa è stata una quattro giorni di grande intensità per la lotta al gioco illegale. Protagonisti gli uomini e gli agenti della Guardia di Finanza che tra il 7 e 10 aprile scorsi hanno messo in campo una vasta operazione di giustizia finalizzata proprio al contrasto del gioco proibito e ad altri crimini ad esso connessi come l’evasione fiscale e il riciclaggio, nonché anche la prevenzione del GAP, il gioco d’azzardo patologico.

Quasi 2 mila gli agenti impegnati in una maxi verifica articolata in oltre mille esercizi commerciali sparsi per tutto lo stivale italiano. Risultato? Oltre 250 violazioni amministrative e penali, con un centinaio di sequestri relativi ad apparecchi manomessi oppure non collegati alla rete ufficiale. L’operazione ha inoltre portato all’identificazione di ben 142 soggetti di cui adesso si verificheranno più di 20 mila operazioni sospette. Un intervento che è stato possibile anche grazie all’utilizzo del Ga.R.A, dispositivo informativo che sta per Gambling Risk Analysis. Si tratta di uno strumento che consente di avere sempre sotto controllo in diversa scala, da quella comunale a quella regionale, i diversi punti di gioco. Grazie alla tecnologia, insomma, i finanzieri hanno fatto scattare manette in provincia di Torino e a Foggia, a Vibo Valentia e a Milano, a confermare come il gioco illegale sia ramificato in tutta Italia.

Una piaga che è crescita in maniera incredibile in questi due ultimi anni, quelli della pandemia da Covid 19, che hanno visto un grande afflusso di nuovi giocatori nel mercato dell’online. Un mercato che, però, se non lo si conosce è difficile da riconoscere. Come spiega in questa pagina GamingReport esistono una serie di passaggi fondamentali per riconoscere se un casinò è affidabile e soprattutto se partecipa al circuito legale di ADM, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato. Deve essere presente il logo di ADM, il certificato di registrazione nell’elenco di concessione e il numero della concessione stessa (si può anche verificarlo copiandolo e inserendolo nella barra di ricerca del sito di ADM). Un altro trucco utile è quello di controllare che il lucchetto, nella barra dell’indirizzo link, sia chiuso, il che è sempre sinonimo di una navigazione in sito sicuro e protetto.

La lotta al gioco patologico, infatti, si gioca anche su questo campo. Quello dell’informazione all’utente e della comunicazione. Senza divieti e proibizioni che non fanno altro che aumentare le incertezze.