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Un dramma familiare quello consumatosi nel pomeriggio di ieri intorno alle 15 in un appartamento di via San Paolo Bel Sito, a Nola, dove una ragazza di 23 anni, Noemi Riccardi, è stata uccisa dal fratello maggiore, Vincenzo, 25 anni. Una vicenda sconvolgente che ha gettato l’intera comunità nello sgomento.
Secondo una prima ricostruzione, il giovane avrebbe colpito più volte la sorella con un coltello da cucina al culmine di un violento litigio con circa venti coltellate. La madre, che in quel momento si trovava al lavoro, avrebbe scoperto l’accaduto attraverso una videotelefonata ricevuta dal figlio minore, rimanendo impietrita di fronte alle immagini della tragedia in cui il figlio gli stava mostrando.
La famiglia, trasferitasi da poco a Nola, viveva una situazione complessa di disagio e vulnerabilità. I vicini hanno riferito che i contrasti tra i due fratelli erano frequenti e che talvolta dalle pareti dell’appartamento filtravano grida e discussioni animate, l’ultima nell’ultima notte in vita della giovane. In molti, accorsi ieri in strada, hanno parlato di una convivenza difficile e di segnali di sofferenza che si trascinavano da tempo.
Sia Noemi che Vincenzo avevano manifestato negli ultimi mesi problemi legati alla sfera psicologica. Il giovane era stato seguito di recente da un servizio di salute mentale, mentre lei, pur avendo espresso la necessità di un aiuto, non aveva ancora intrapreso un percorso strutturato di cura.
Tra i presenti in via San Paolo Bel Sito c’erano anche colleghe della madre, che conoscevano Noemi da vicino. Raccontano una ragazza fragile, spesso impaurita, che non voleva restare sola in casa. Alcune di loro avevano provato più volte a sostenerla, intuendo la difficoltà della situazione domestica.
L’allarme è scattato nel pomriggio. Sul posto sono arrivati i carabinieri della Compagnia di Nola, guidati dal capitano Edgard Pica, insieme ai sanitari che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso della ragazza.
Vincenzo Riccardi è stato fermato e portato in caserma. Avrebbe ammesso le proprie responsabilità, parlando di una situazione diventata per lui “insostenibile”. L’arma del delitto, un coltello da cucina, è stata sequestrata.
La Procura di Nola, con il magistrato di turno, la dottoressa Vitaliano, ha aperto un fascicolo per omicidio volontario. La salma della giovane è stata trasferita per gli accertamenti medico-legali.
La madre, distrutta, è stata accompagnata in Procura per essere ascoltata. Fuori dalla palazzina, bagnata dalla pioggia, si è radunata una folla silenziosa: vicini, conoscenti, colleghi, increduli di fronte a un epilogo così tragico.
La casa in cui la famiglia abitava da pochi mesi è diventata, in poche ore, simbolo del dramma di tante situazioni in cui fragilità personali e tensioni familiari si intrecciano senza trovare un adeguato supporto.
