“Chi non salta…, Una democrazia apparente: il degrado del linguaggio politico italiano”

“Chi non salta…, Una democrazia apparente: il degrado del linguaggio politico italiano”

Una buona parte dei cittadini italiani sta osservando con sconcerto e disappunto alla pantomima della politica. Recentemente in un appuntamento per la campagna elettorale in Campania le forze del centrodestra hanno dato vita ” ad un vero e proprio dileggio di una ideologia politica,  quella del comunismo!

Fino a prova contraria essere dei comunisti non è reato, dovrebbe esserlo (invece) per quelli che fanno gesti e motti del fascismo.
La Premier ed alcuni suoi ministri in modo goffo e risibile hanno effettuato un balletto,  che ricorda la figura del Gabibbo su di una nota rete televisiva, urlando con il motto ” chi non salta, comunista è “. Ma il panorama del confronto aveva raggiunto livelli così bassi, mai avevamo assistito ad un costante decadimento del linguaggio usato ” dal potere ” che ora è caduto nell’offesa, nella rissa, nell’ostracismo! Se a questo aggiungessimo gli attacchi del partito di ” Fratelli d’Italia ” ad un consigliere vicino al presidente Mattarella, reo secondo il direttore Belpietro ( uomo di parte ), di avere tramato ai danni della Meloni per il futuro prossimo venturo, allora capiremmo che è sempre più giusto parlare ” di una democrazia apparente “. Bene ha comunicato la Alleanza Verdi Sinistra  che ” il Quirinale venga tenuto fuori dalle lotte politiche e non si metta in discussione un uomo degno di essere il rappresentante di tutto un popolo “. Siamo forse alle grandi manovre per un presidenzialismo? Siamo forse alla vigilia di un ulteriore attacco ad una società aperta e libera da dogma dittatoriali? Lasciamo al lettore la libera interpretazione dei fatti,  che lucidamente posiamo etichettare come ” gravi ed indegni “.
Vincenzo Serpico