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AVELLINO – Bisogna fare attenzione a ciò che si scrive sui social. Un uomo di 76 anni è stato condannato dal giudice monocratico del Tribunale di Avellino a una multa di 600 euro per diffamazione aggravata, con riconoscimento delle attenuanti generiche e risarcimento da definire in sede civile.
Il caso risale al 12 marzo 2021, quando, sotto un post pubblicato su Facebook nel quale l’allora presidente della Lega Nazionale Dilettanti ed ex parlamentare irpino Cosimo Sibilia si congratulava con Valentina Vezzali per il nuovo incarico alla Presidenza del Consiglio, l’uomo scrisse il commento: «Dai le dimissioni, pappone».
L’autore, dopo le repliche di altri utenti, rincarò la dose aggiungendo: «Se dico ciò che ho detto, è perché lo conosco molto bene».
Sibilia, ritenendo il commento offensivo e lesivo della propria reputazione, presentò querela e si costituì parte civile, assistito dall’avvocato Alberico Galluccio.
Durante il processo la difesa ha sostenuto che il termine “pappone” fosse riferito al cumulo di incarichi ricoperti da Sibilia e non avesse intento diffamatorio. La parte civile, invece, ha ribattuto che si trattava di cariche elettive, e che l’espressione aveva carattere offensivo.
Il Tribunale ha accolto la tesi dell’accusa, ritenendo il linguaggio utilizzato idoneo a ledere la reputazione personale e istituzionale dell’ex deputato.
La sentenza, le cui motivazioni saranno depositate nelle prossime settimane, rappresenta un nuovo monito sull’uso dei social network e sui limiti della libertà di espressione quando si trasformano in insulti pubblici.
