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NAPOLI — Le sirene hanno squarciato la notte partenopea, ma i soccorsi non sono serviti a nulla. Erano passate da poco le 22 quando una moto lanciata a tutta velocità ha perso il controllo all’uscita della galleria Monte Sant’Angelo est, sulla Tangenziale di Napoli in direzione Capodichino.
L’impatto con le barriere è stato devastante: il conducente, un uomo tra i 50 e i 60 anni, è morto sul colpo. Accanto a lui, una donna della stessa età che viaggiava come passeggera, ha lottato per pochi minuti prima di spegnersi.
Una corsa senza ritorno
Secondo le prime ricostruzioni, si è trattato di un incidente “autonomo”: nessun altro veicolo coinvolto. La moto avrebbe toccato i 140 chilometri orari quando ha centrato le protezioni, trasformando l’asfalto in un teatro di morte.
I soccorritori del 118 sono arrivati subito, ma la violenza dell’impatto non ha lasciato scampo alle due vittime. Sul posto anche le forze dell’ordine, che hanno chiuso la carreggiata per i rilievi.
Le ipotesi
Gli investigatori non hanno dubbi: la velocità eccessiva è tra le cause più probabili. La dinamica resta comunque al vaglio, con l’analisi delle telecamere e delle tracce lasciate sull’asfalto.
In una città che conosce bene il peso della cronaca nera, la notte di Napoli ha visto ancora una volta la tangenziale trasformarsi in una trappola mortale.
