
ROMA – Sono entrati da poco in camera di consiglio i giudici della Cassazione per decidere le sorti del processo legato alla strage dell’A16 Napoli-Canosa, avvenuta il 28 luglio 2013. Una tragedia che ha profondamente segnato il Paese, quando un pullman precipitò dal viadotto Acqualonga, nel territorio di Monteforte Irpino (Avellino), causando la morte di 40 persone.
Durante l’udienza del 1° aprile scorso, la Procura generale presso la Suprema Corte ha chiesto ai giudici della quarta sezione penale di rivalutare la posizione dell’ex amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, Giovanni Castellucci, e degli altri dirigenti coinvolti.
In particolare, la pubblica accusa ha chiesto la conferma della condanna per omicidio colposo nei confronti di Castellucci, che era stato assolto in primo grado ma successivamente condannato in appello a 6 anni di reclusione. Contestualmente, la Procura ha sollecitato la cancellazione dell’accusa di disastro colposo, chiedendo l’assoluzione “perché il fatto non sussiste” sia per Castellucci che per gli altri ex dirigenti e funzionari del Tronco.
La decisione attesa dai giudici della Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio per una vicenda giudiziaria lunga e complessa, che ha visto alternarsi sentenze contrastanti e che continua a suscitare forti emozioni, soprattutto tra i familiari delle vittime.
L’attenzione ora è tutta rivolta alla camera di consiglio, da cui potrebbe arrivare già nelle prossime ore la sentenza definitiva su una delle tragedie stradali più gravi nella storia recente d’Italia.