Macchinista avellano massacrato a calci e pugni, aveva difeso una collega da atti di violenza

Macchinista avellano massacrato a calci e pugni, aveva difeso una collega da atti di violenza

La denuncia arriva dalla Fit-Cisl, che assiste il macchinista vittima dell’aggressione, Fusco Gastone di Avella, e la nota parla di una vera e propria emergenza sicurezza sui treni. I fatti avvenuti  a Poggio Rusco in provincia di Mantova martedì 9 agosto,  parlano che il capotreno , giovane di sesso femminile, è intervenuta dopo aver notato che nelle carrozze si stavano verificando delle situazioni anomale come l’accensione e lo spegnimento dell’aria condizionata e l’apertura dei finestrini bloccati. Azioni che potevano essere compiute solo in possesso della chiave tripla utilizzata dal personale delle ferrovie. Una volta arrivata nella carrozza, la capotreno ha notato quattro giovani nordafricani che armeggiavano con la chiave tripla. A quel punto “con calma e pazienza”, la giovane ha provato a spiegare che si trattava di gesti pericolosi. “Purtroppo le uniche risposte sono state ingiurie e palpeggiamenti“, spiega la Fit-Cisl in una nota. A quel punto, richiamato dalle urla della ragazza, il macchinista  avellano è uscito dalla cabina di guida. L’intenzione era quella di aiutare la capotreno, ma il macchinista è stato aggredito e picchiato con calci e pugni. Addirittura uno dei quattro giovani ha tentato di entrare nella cabina di guida per rubare il cellulare del macchinista. A quanto pare la chiave tripla era stata sottratta poche ore prima a Milano.  I quattro sono fuggiti e hanno fatto perdere le loro tracce.