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“Quella pronunciata oggi è una sentenza storica. Per la prima volta viene riconosciuto l’omicidio volontario in una tragedia sul lavoro: una svolta nella giurisprudenza che potrà garantire maggiore tutela ai lavoratori e rendere più chiaro che chi mette a rischio vite umane compie un crimine gravissimo. È comprensibile la rabbia dei familiari esplosa in aula: a loro va tutta la mia vicinanza e la mia solidarietà.
Il Comune di Ercolano, su mia indicazione, si costituì parte civile in questo processo. Ed è fondamentale che tutti — istituzioni, terzo settore, cittadini — siano dalla stessa parte: da quella di chi chiede giustizia e pretende che tragedie come questa non accadano mai più.
Ma non basta affidarci alle sentenze. Chi ha responsabilità politiche e amministrative deve impegnarsi con forza per garantire condizioni di lavoro sicure, dignitose e ben retribuite. Se ancora oggi ci sono persone costrette ad accettare impieghi pericolosi, precari e con stipendi da fame, è anche colpa della politica che non interviene con decisione. Questa vicenda ci impone un imperativo: tutelare davvero il lavoro e i lavoratori, senza compromessi e senza più zone grigie”. Lo ha affermato Ciro Buonajuto, vicepresidente Anci.
