Un grazie che viene dal cuore: la vita di mio figlio salvata al Moscati di Avellino

Un grazie che viene dal cuore: la vita di mio figlio salvata al Moscati di Avellino

Gentile Redazione, vi scrivo per condividere con la comunità una testimonianza personale che desidero rendere pubblica. Nei giorni scorsi io e la mia famiglia abbiamo vissuto momenti di grande paura: mio figlio, quindicenne, è stato improvvisamente colpito da una grave forma di miocardite.

Grazie all’intervento tempestivo e competente del personale dell’Ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino, mio figlio oggi è salvo. Abbiamo incontrato professionalità, dedizione e un’umanità che meritano di essere raccontate.

Poiché si tratta di un ragazzo minorenne, per ragioni di tutela ho scelto di non indicarne il nome. Vi chiedo, e vi ringrazio sin d’ora per l’attenzione a questo aspetto, di non diffondere né il mio nome né l’indirizzo e-mail da cui vi scrivo: la loro pubblicazione non aggiungerebbe nulla al valore di questa testimonianza e potrebbe, al contrario, esporre mio figlio a conseguenze indesiderate.

Vi ringrazio se vorrete dare spazio a questa testimonianza, che allego di seguito.

Cordialità…

Lettera Aperta

Sono il padre di un ragazzo di 15 anni che, nei giorni scorsi, è stato improvvisamente colpito da una grave forma di miocardite.

Voglio esprimere, a nome mio, della mia famiglia e soprattutto di mio figlio, un profondo sentimento di gratitudine a tutto il personale dell’Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale e di Alta Specialità San Giuseppe Moscati di Avellino.

Un grazie sincero ai medici e agli operatori del Pronto Soccorso, dell’Unità di Terapia Intensiva Cardiologica e del Reparto di Cardiologia, che con professionalità, competenza e umanità hanno saputo riconoscere immediatamente la gravità della situazione e intervenire con prontezza, salvando la vita di mio figlio.

Un pensiero di riconoscenza va anche ai tecnici delle indagini strumentali, il cui lavoro prezioso e puntuale ha permesso diagnosi rapide e scelte terapeutiche mirate.

In momenti di paura e smarrimento, abbiamo trovato in loro non solo eccellenza medica, ma anche vicinanza, attenzione e parole di conforto.

A queste donne e a questi uomini va il nostro grazie, che non sarà mai abbastanza. In un tempo in cui spesso si parla di sanità solo in termini di difficoltà e carenze, desidero invece testimoniare l’esempio luminoso di dedizione, competenza e amore per il proprio lavoro che abbiamo incontrato.

Con infinita riconoscenza…