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Londra, 9 settembre 2015 – Alle ore 17.30 di oggi la Regina Elisabetta II ha superato un traguardo storico: con 63 anni e 216 giorni di regno, Sua Maestà è diventata la monarca britannica più longeva, sorpassando il record appartenuto alla Regina Vittoria, sua trisavola.
Il primato, pur atteso da tempo, è stato accolto con grande emozione in tutto il Regno Unito e nel Commonwealth. Elisabetta salì al trono il 6 febbraio 1952, a soli 25 anni, dopo la morte improvvisa del padre, Re Giorgio VI. Da allora ha guidato la monarchia in un’epoca di profondi cambiamenti sociali, politici e tecnologici, mantenendo sempre il ruolo di punto di riferimento stabile e rassicurante per la nazione.
Un giorno celebrato con sobrietà
La Regina ha scelto di vivere questo passaggio storico con discrezione, evitando fasti e celebrazioni eccessive. Durante un discorso a Edimburgo, ha dichiarato con umiltà:
«Un destino raro è toccato a me: non aspirato, ma accaduto. Ringrazio tutti per i messaggi gentili».
Il Parlamento, invece, ha reso omaggio con un lungo applauso e il Primo Ministro David Cameron ha definito Elisabetta II «una roccia di stabilità in un mondo in costante cambiamento».
Un regno tra tradizione e modernità
Dal dopoguerra alla rivoluzione digitale, Elisabetta II ha attraversato oltre sei decenni di storia globale:
la decolonizzazione e la nascita del Commonwealth,
l’evoluzione del ruolo della monarchia,
momenti di crisi come la morte di Lady Diana,
e la modernizzazione dell’istituzione con l’apertura ai media e l’uso delle nuove tecnologie.
Oltre il record di Vittoria
La Regina Vittoria regnò dal 1837 al 1901, segnando un’epoca di espansione imperiale e di progresso industriale. Oggi Elisabetta II porta quel testimone nel XXI secolo, incarnando una monarchia più simbolica e rappresentativa.
Il primato raggiunto non è soltanto una questione di longevità, ma anche la testimonianza della resilienza di una sovrana capace di adattarsi ai tempi, pur restando fedele al proprio dovere.
Con questo traguardo, Elisabetta II rafforza ulteriormente il legame con i sudditi e con la storia, diventando a pieno titolo un’icona del mondo contemporaneo.
