
23 maggio: nel complesso di via Luigi Napolitano, la delegazione del Senato premierà, con il riconoscimento di menzione speciale, le ragazze e i ragazzi del Giovanni XXIII– Giuseppe Parini, che hanno elaborato due disegni di legge, ammessi nelle top ten dei Concorsi di respiro nazionale, in ordine alle tematiche incentrate sia sull’etica della responsabilità che sull’esercizio dei valori della cittadinanza attiva, sia sulla Dichiarazione universale dei diritti umani. Concorsi indetti e organizzati dal Ministero dell’Istruzione e del Merito in collaborazione con il Dipartimento – ragazzi del Senato, approdati alla XVII edizione.
di Gianni Amodeo
Vorrei una legge che… e Testimoni dei diritti.
Sono le stimolanti e interessanti tematiche dei bandi dei Concorsi indetti e organizzati dal Ministero dell’ Istruzione e del Merito in stretta collaborazione con il Dipartimento- ragazzi del Senato della Repubblica, aperti alla partecipazione degli Istituti comprensivi scolastici in ambito nazionale, integrando al meglio possibile gli annuali Piani di offerta didattica e formativa, nel più generale contesto della diffusione e promozione della cultura civica. Un proficuo e duplice percorso, che, con l’anno scolastico 2024–25 ormai in dirittura d’arrivo, vive la XVII edizione nel segno di una costante crescita sia nella qualità dei contenuti delle proposte, di scrittura e spirito creativo, sia nei livelli di partecipazione, a conferma della validità che ne costituisce la chiave ispiratrice, innervandosi anche e soprattutto nella metodica e variegata lettura dell’attualità, a fronte delle profonde e diffuse trasformazioni sociali in atto. Una lettura ch’è locale, proiettandosi, nello stesso tempo, sugli orizzonti della globalizzazione, in funzione della comunicazione elettronica, con i supporti delle tecnologie– internet e dell’intelligenza artificiale, che le nuove generazioni esercitano e applicano con spigliato interesse e sicura capacità di gestione, controllo e programmazione.
Vorrei una legge che … è la tematica, la cui specificità di bando interpella le classi quinte della Scuola primaria, con la precipua finalità calibrata sull’importanza della legge, quale articolata connessione di norme che garantiscono i diritti e disciplinano i doveri di tutte le persone che vivono in una comunità. E’ la correlazione che si salda e coniuga non solo con i valori di presidio statuale, costituiti e rappresentati dalle Istituzioni nel generale assetto delle Autonomie locali, ma anche ed essenzialmente con gli impulsi della sensibilità civica che promuove e diffonde le conoscenze, facendo lievitare e dilatare la circolazione delle idee e il loro rispetto, nel dialogo aperto e nel confronto franco e plurale, senza deteriori pregiudizi e preclusioni ideologizzate.
In parallelo, Vorrei una legge che … sollecita e stimola nelle ragazze e nei ragazzi le ragioni e le opportunità di acquisire la maggiore e migliore consapevolezza possibile della realtà socio-territoriale, di cui sono parte per il vissuto famigliare, favorendone e promuovendone tutti gli ancoraggi praticabili e possibili ai principi della libertà e della tutela del bene comune, dalla sostenibilità ambientale alla salvaguardia della biodiversità. Nella sostanza e, più compiutamente, si configurano in questa luce le coordinate che declinano e valorizzano la reciprocità nell’osservanza e nel pieno rispetto per tutte le identità, in cui le comunità come i popoli si riconoscono con le proprie culture, tradizioni, costumi e usanze. Ed espressioni di civiltà, così come si dispiegano nella storia e vivono nelle visioni multiculturali.
Su un piano distinto rispetto al bando di Vorrei una legge che … ma, nella sua integrale corrispondenza ed esaustiva complementarietà, si colloca la tematica del bando correlato con Testimoni dei diritti, che interpella le prime e seconde classi della Scuola secondaria di primo grado. E’ l’ampia prospettiva che si sviluppa nell’organicità espressiva di pensiero e scrittura dei 30 articoli, che compongono la Dichiarazione universale dei diritti umani, approvata dall’Assemblea generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, il 10 dicembre del 1948. Una prospettiva di mondo nuovo di pace, libertà e giustizia per i popoli, rivendicando e affermando il primato dei diritti umani e la loro inalienabilità, i cui sono cardini ruotano sui valori della dignità delle persone, senza alcuna discriminazione etnico– razziale, socio– politica, religiosa ed economico–finanziaria. Una prospettiva di rimozione e ripudio delle terrificanti atrocità e nefandezze consumatesi lungo il corso di due devastanti conflitti mondiali, con il sigillo delle bombe atomiche che nel ‘45 annichilirono Hiroshima e Nagasaki, e senza mai dimenticare l’apice della negazione dell’umanità, culminato nella Shoah. E senza tralasciare i nefasti del lungo corteo dei nazionalismi, in terrificante e obbrobriosa combinazione con i totalitarismi del nazi-fascismo, del comunismo sovietizzato.
Una prospettiva di pace, libertà e giustizia ch’è certamente la matrice ideale e idealizzata della Dichiarazione, ma che nell’itinerario compiuto in circa 80 anni ha incontrato – e continua ad incontrare- freni e ostacoli, mentre guerre e conflitti di vario genere lacerano la vita dei popoli, da un capo all’altro del mondo. Una condizione, per la quale, la Dichiarazione si riveste spesso del puro carattere dei generosi auspici e delle oneste petizioni di principio, restando del tutto disattesa ed elusa, senza che, tuttavia, siano mai riposte le speranze, per le quali possa trovare concreti sbocchi d’attuazione effettiva. La guerra in Ucraina e la pesante crisi Medio – orientale, con l’immane tragedia che si consuma sulla Striscia di Gaza, mentre incalza l’aspra conflittualità che corre tra India, super-gigante di economia produttiva, e Pakistan ne sono, purtroppo, la dura e triste rappresentazione, nei nostri giorni.
Le tematiche dei due bandi concorsuali sono state recepite e analizzate dalle ragazze e dai ragazzi delle classi coinvolte nei plessi del Giovanni XXIII- Parini, diretto dal professore Pasquale Napolitano, con impegno e incisività di metodo conoscitivo, sviluppando un’autentica comunità educativa d’interazione e d’interdipendenza, connettendo docenti e ragazze \ ragazzi. Una fattiva costruzione, tradotta in due progetti di disegni di legge, che hanno superato il vaglio della competente commissione per la consistenza dei contenuti e la piena aderenza ai criteri dei bandi, segnatamente per chiarezza e organicità.
E il 23 maggio nell’ Auditorium del Giovanni XXIII– Parini, in via Luigi Napolitano, i disegni di legge saranno illustrati e presentati dalle ragazze e dai ragazzi in tutte le fasi di discussione, trattazione, stesura e … approvazione finale. Un cammino rivisitato, fase dopo fase, alla luce della trascrizione fattane negli specifici Diari. Una rivisitazione ch’ anche e soprattutto momento di riflessione, per un evento che trascende la portata simbolica, di cui si carica, in ragione della presenza partecipativa della delegazione di Senatrici e Senatori della Repubblica, per dare una lucida e significativa testimonianza che onora le giovani generazioni, operose protagoniste, e la Scuola che vive il territorio, dando concretezza attuativa ai principi costituzionali di libertà e democrazia sostanziale.