AVELLA. “Nasce” l’ Unione dei comuni del baianese e dell’alto Clanio

AVELLA.  “Nasce” l’ Unione dei comuni del baianese e dell’alto Clanio

AVELLA.  “Nasce” l’ Unione dei comuni del baianese e dell’alto ClanioUna data di sicura rilevanza nella vicenda sociale e amministrativa del territorio, quella di giovedì, con la sottoscrizione degli atti della Convenzione, con cui l’ Unione intercomunale del Baianese e dell’Alto Clanio prende forma e contenuti. La forma è quella di Ente di secondo livello, così com’è contemplato dalla legge di riforma Del Rio del 2014, correlata con la piattaforma generale  dell’architettura delle Autonomie locali, contemplata dalla legge di riforma delle Autonomie locali del 1992, mentre i contenuti fanno leva sulla gestione associata di servizi primari, secondo la disciplina, configurata dallo Statuto, regolarmente approvato- circa un anno fa- dai civici consessi delle amministrazioni di Avella, Baiano, Sperone, Sirignano, Quadrelle, Mugnano del Cardinale; gestione associata, suscettibile di ampliamento nelle funzioni , una volta posto a regime e in piena funzionalità l’ Ente intercomunale, la cui sede di rappresentanza sarà lo storico edificio delle ex-scuole elementari di piazza Convento, messo a disposizione dall’amministrazione guidata dal sindaco Domenico Biancardi.

AVELLA.  “Nasce” l’ Unione dei comuni del baianese e dell’alto ClanioE l’ampliamento delle funzioni, se non nell’immediato,di certo nella media prospettiva temporale, non può essere scisso da una visione omogenea delle articolazioni del governo urbanistico del territorio, così com’è prefigurato- a giusta ragione- dal Sistema territoriale di sviluppo B-8 del Piano territoriale di coordinamento provinciale di Avellino, attuativo del Piano territoriale regionale della Campania. Ed è il prospetto di pianificazione, a cui fa da ancoraggio l’importante ed innovativa legislazione regionale, in materia urbanistica e per il governo del territorio, in vigore dal 2004, ma purtroppo disattesa nella generalità dei Comuni della Campania. E’ la visione, per la quale è opportuno, anzi necessario, porre in equilibrio ed integrare le funzioni del territorio, rispettandone le vocazioni e gli assetti infrastrutturali. Come per dire che progettare e far redigere distinti strumenti di Pianificazione urbanistica, con sei mappe e…”carte” per ciascuno dei sei Comuni dell’Unione, già integralmente costitutivi di una conurbazione, non ha alcun senso. Ma questa è una tematica non ancora all’ordine del giorno, come accennato, su cui, tuttavia, va elaborata una congrua riflessione di profilo politico e socio-economico, con il supporto di tecnici ed esperti, che operano negli Uffici di area tecnica degli stessi Comuni dell’ Unione.

L’UNIONE INTERCOMUNALE… ABELLA\AVELLA…. RITORNA IN SE STESSA  

 AVELLA.  “Nasce” l’ Unione dei comuni del baianese e dell’alto ClanioLa sottoscrizione della Convenzione di giovedì era in agenda già alla fine del 2014, una volta “licenziate” dai civici consessi le “Carte statutarie”. Poi, intoppi, equivoci e ostacoli ne hanno fatto…differire la stipula definitiva con le firme che apporranno Domenico Biancardi, Nicola Bianco, Enrico Montanaro, Marco Santo Alaia, Raffaele Colucci e Nicola Masi, in rappresentanza delle comunità cittadine di Avella, Mugnano del Cardinale, Baiano, Sperone, Sirignano e Quadrelle. Sono “firme” anche di spiccato valore simbolico, nell’attestare il ritorno di Abella\Avella….in sé stessa, nel ricomporsi della sua dimensione storica, se solo si pensi che Sperone , prima di acquisire lo status di Comune negli ultimi scorci dell’Ottocento, era ancora un Casale di Avella, così come fino al ‘700  Baiano  é stato Casale di Avella, appunto Bajano di Avella, diventato, a sua volta, capoluogo di Mandamento, secondo il vecchio ordinamento delle Circoscrizioni provinciali, abrogato da oltre mezzo secolo. Uno status, derivato dalla posizione baricentrica, acquisita alla fine del XIX secolo, grazie alla connessioni con la Circumvesuviana e con la Strada statale della 7-bis, diventando, fino a mezzo secolo fa, il fulcro dell’area per gli Uffici distrettuali della fiscalità di Stato e della Pretura; Uffici dismessi da alcuni decenni.

 CORIANDOLI DI RICORDI E SPICCIOLI… DI CRONISTORIA

AVELLA.  “Nasce” l’ Unione dei comuni del baianese e dell’alto Clanio La Convenzione per il “via libera” ai servizi associati, è il tassello che chiude un lungo percorso, iniziato negli anni ’60, nell’ambito del discorso sviluppato all’interno delle associazioni della Gioventù di Azione cattolica, sull’asse AvellaBaiano- Mugnano del Cardinale, con animatori, tra gli altri, Gino Masi, Geppino Maiella, Antonio D’Avanzo e Giovanni Colucci, allora brillanti studenti universitari. Gino Masi, medico di professione, prematuramente scomparso, è stato amministratore comunale di lungo corso nella città del Clanio e presidente per tre mandati consecutivi dell’allora Comunità Montana Vallo di Lauro e Baianese – nella fase in cui gli Enti montani erano solo strutture di programmazione e non di gestione di risorse economiche, con i gravi guasti e sprechi impuniti che ne sono seguiti- mentre Antonio D’Avanzo, anch’egli medico, attualmente presidente dell’Ordine dei medici di Avellino, è stato sindaco di Avella, così come Giovanni Colucci, attualmente commissario dell’Ato-Avellino-1 è stato sindaco per due mandati consecutivi di Mugnano del Cardinale. Un’importante carriera istituzionale ha, invece, compiuto Geppino Maiella– scomparso qualche anno fa- avvocato, per anni segretario generale del Consiglio regionale della Campania.

Si auspicava -in quelle…”preistoriche” conversazioni- la Città del Baianese …Era un auspicio che sembrò poter tradursi in realtà negli anni ‘70 , quando la Comunità montana fece realizzare la ricognizione aerofotogrammetria del territorio. Doveva essere un atto propedeutico alla Città intercomunale… La ricognizione restò un documento cartaceo ma in tutti quei lontani anni l’idea si alimentò di suo con cassa di risonanza nei “frequenti” ritorni nelle cronache provinciali e regionali dei giornali tra cui il “Roma” e “Il Quotidiano”, diventato  Avvenire. Un filo che finirà per non essere più dipanato, fino al 2003. E ci sarà modo di farlo dipanare in un’altra nota.