Palloni di cuoio e calciatori di una volta : Diciassettesima puntata – Filomeno De Lucia, il gioiellino di Mugnano: talento, cadute e rinascite (Foto)

Palloni di cuoio e calciatori di una volta : Diciassettesima puntata – Filomeno De Lucia, il gioiellino di Mugnano: talento, cadute e rinascite  (Foto)

di Francesco Piccolo

Ci sono uomini che il calcio lo attraversano.
E poi ci sono quelli che il calcio lo vivono, lo soffrono, lo costruiscono e lo difendono, anche quando il pallone smette di rotolare.

Filomeno De Lucia, classe 1973, altezza 1,74, trequartista classico, numero 10 puro, è stato tutto questo.
Un talento naturale, uno di quelli che illuminavano il gioco, ma anche un uomo che ha saputo vincere, cadere e rialzarsi, restando sempre fedele a se stesso.

A Mugnano del Cardinale lo chiamavano “il gioiellino”.
Non per caso.

Gli inizi: Mugnano, Baiano e il richiamo dell’Avellino

Filomeno muove i primi passi nella Scuola Calcio Unipol di Angelo Monteforte, che ne intuisce subito le qualità tecniche fuori dal comune.

Passa poi al Baiano, con mister Stefano Miele, disputando i campionati Esordienti e Giovanissimi, prima del grande salto all’U.S. Avellino, dove lavora con Gino Corrado e Biagio Peluso, giocando negli Allievi Nazionali.

È qui che il talento esplode davvero.

L’azzurro addosso: il Mundialito con la Nazionale Allievi

Per due anni Filomeno veste la maglia della Nazionale Italiana Allievi, partecipando al prestigioso Mundialito sotto la guida del prof. Del Gausio.
• Primo anno: vittoria del torneo, finale contro l’ex Jugoslavia a Stoccarda
• Secondo anno: secondo posto, finale persa contro la Germania a Monaco di Baviera

Esperienze che segnano una carriera e un uomo.

Il talento non passa inosservato: il Genoa bussa alla porta di casa, con il supervisore Peppe Scala, ma la famiglia sceglie di non farlo allontanare troppo presto.

Nola, la Serie C e il ritorno a casa

Dall’Avellino passa alla S.S. Nola Calcio, prima nella Berretti e poi, l’anno successivo, arriva l’esordio tra i professionisti: Serie C2, a Chieti.

Seguono convocazioni, panchine, attese.
Poi la scelta di tornare a casa.

Con l’U.S.G. Carotenuto scrive pagine memorabili:
• Seconda Categoria: 29 gol e titolo di capocannoniere
• Prima Categoria: 20 reti

Con la riforma dei campionati, i Mugnanesi  salgono in Promozione, chiudendo al quarto posto.

L’Irpinia, il militare e la prova più dura

Arriva la chiamata dell’Irpinia del presidentissimo Don Antonio Sibilia:
30 milioni di lire, cifra enorme per l’epoca.

Quando torna a Mugnano da avversario, lo stadio lo accoglie con uno striscione che è una carezza:
“Mugnano saluta il suo gioiellino”.

A ottobre parte per il servizio militare.
Partecipa ai campionati militari a Trapani con la Nazionale Militare, insieme a nomi come Massimiliano Orlandini e Dino Baggio.

Poi il colpo più duro: rottura del legamento crociato del ginocchio.
Sei mesi fuori. Silenzio. Dolore. Dubbi.

La rinascita: Promozione vinta e nuove strade

Rientra l’anno successivo sotto la guida del dott. Pietro Bianco:
• Campionato di Promozione vinto
• 11 gol, nonostante l’infortunio alle spalle

Negli anni successivi passa alla Polisportiva Mugnano del Cardinale, poi vince il concorso nell’Aeronautica Militare.

Con la Rappresentativa dell’Aeronautica vince il campionato militare da capitano.

Trasferito a Novara, contribuisce alle vittorie di Promozione ed Eccellenza con il San Martino Novarese, prima che nuovi problemi al ginocchio lo costringano ad appendere le scarpe al chiodo.

Il ritorno da presidente: il Carotenuto e una pagina di storia

Nel 2019 torna al calcio da dirigente:
diventa presidente dell’U.S.G. Carotenuto, insieme all’amico Angelo Gagliardi.

Chiede subito il ripescaggio in Promozione.
È il primo a credere in Raffaele Biancolino allenatore e a ricomporre la coppia Iacovacci–Biancolino, già vincente in Serie C nella stagione 2012/2013.

Nel 2021/2022 arriva la consacrazione:
• Vittoria del campionato di Promozione
• Finale di Coppa Campania di Promozione, persa a Pomigliano contro il Villa Literno

Una finale storica:
per la prima volta nella storia, una squadra del Mandamento Baianese, il Carotenuto, riesce a raggiungere la finale di Coppa Campania di Promozione, scrivendo una pagina indelebile per tutto il calcio mandamentale.

L’anno successivo lascia dopo la sconfitta nel playout contro il Faiano, ancora una volta tra mille rimpianti.
Ma con la coscienza pulita.

Caratteristiche tecniche e umane

Filomeno De Lucia è stato un trequartista completo, un vero numero 10:
• tecnica sopraffina
• dribbling fulminante
• visione di gioco
• capacità di usare entrambi i piedi

In campo estro e fantasia.
Fuori, lealtà, umiltà e dignità, anche nella vittoria.

Il suo motto dice tutto:

“Chi vince festeggia, chi perde spiega.
La differenza? I vincenti trovano soluzioni.
I perdenti cercano alibi.”

Di Filomeno De Lucia si ricorda…
• il gioiellino di Mugnano, numero 10 puro cresciuto nel talento
• il calciatore che ha saputo cadere e rialzarsi
• il presidente vincente, capace di riportare il Carotenuto alla vittoria del campionato di Promozione e a una storica finale di Coppa Campania
• l’uomo che ha sempre affrontato il calcio con dignità

Io sono Filomeno De Lucia

Ho giocato con il talento.
Ho vinto e ho perso.
Sono caduto, mi sono rialzato.

Ma non ho mai smesso di credere nel calcio.
E nel rispetto che questo gioco merita.

Appuntamento alla prossima puntata.