Ornella Vanoni, voce simbolo della musica italiana, muore a 91 anni

Ornella Vanoni, voce simbolo della musica italiana, muore a 91 anni

MILANO- Ornella Vanoni, una delle interpreti più longeve e riconoscibili della musica italiana, è morta nella serata di venerdì nella sua casa di Milano. Aveva 91 anni. La cantante, che nei giorni precedenti aveva lamentato un dolore improvviso alla schiena durante una telefonata a un amico, sarebbe stata colpita da un arresto cardiocircolatorio. I soccorsi del 118, giunti poco dopo la chiamata delle 23, non hanno potuto far altro che constatarne il decesso.

Nel corso di oltre settant’anni di attività, Vanoni ha attraversato la storia dello spettacolo italiano con una presenza rara: voce di velluto, temperamento forte, eleganza irregolare, capace di trasformare ogni apparizione in un gesto artistico. Dall’esordio negli anni Cinquanta alla piena maturità degli anni Settanta e Ottanta, fino alle collaborazioni con le nuove generazioni, il suo repertorio ha resistito alle mode cambiando continuamente forma, senza mai perdere riconoscibilità.

Nata a Milano il 22 settembre 1934, Vanoni debuttò nel 1956 e da allora costruì un percorso immenso: più di cento pubblicazioni tra album, raccolte ed EP, interpretazioni entrate nella memoria collettiva e un linguaggio musicale capace di attraversare confini generazionali. La camera ardente sarà allestita al Piccolo Teatro di Milano, luogo simbolo della formazione artistica della cantante.

La notizia della morte ha generato un’ondata immediata di tributi. Colleghi, autori, produttori e figure della cultura hanno ricordato l’artista con parole cariche di affetto e riconoscenza. Alcuni, come Gianni Morandi e Gigi D’Alessio, hanno scelto la semplicità di un saluto diretto. Altri, come Renato Zero, hanno espresso un dolore più narrativo, parlando di una luce che si spegne e di un’amicizia che ha attraversato anni di condivisione artistica. Diverse voci femminili, da Laura Pausini a Elisa, da Fiorella Mannoia a Patty Pravo, hanno raccontato un legame personale e professionale che andava oltre il palco.

Anche il mondo dello spettacolo televisivo e teatrale ha partecipato al lutto. Programmi di punta, artisti di diversa provenienza e personaggi pubblici hanno ricordato l’ironia, la gentilezza e la capacità dell’artista di muoversi con naturalezza tra generazioni, stili e linguaggi.

Nel suo ultimo periodo, Vanoni era rimasta una presenza viva della scena culturale italiana: ospite di programmi televisivi, protagonista di collaborazioni inattese, punto di riferimento per molti artisti più giovani che vedevano in lei un esempio di libertà creativa.

Con la sua morte, l’Italia perde una delle figure più inconfondibili della tradizione musicale nazionale. La sua voce, intima e sospesa, riconoscibile in ogni istante, continuerà a risuonare nelle registrazioni, nelle interpretazioni e nelle parole che hanno accompagnato l’esperienza di più generazioni.