A Nola scenario aperto nel “Carducci” per la XVI edizione del “Certame Bruniano”. Al “Durante” di Frattamaggiore incontro con la lingua greca antica

A Nola scenario aperto nel “Carducci” per la XVI edizione del “Certame Bruniano”. Al “Durante” di Frattamaggiore  incontro con la lingua greca antica

di Gianni Amodeo

Un fine settimana di stimolante interesse e affascinante attrattiva per i giovani, che prediligono sia gli studi filosofici che il vivificante rapporto con la duttile e raffinata versatilità della lingua greca antica. Una predilezione intessuta di confronto e incontro, con cui lievitano e si dilatano gli orizzonti delle conoscenze.

Domani, 7 aprile, alle ore 8,30 nelle aule del Liceo classico “Giosuè Carducci”, a Nola, si alza il sipario   sulla sedicesima edizione del “Certame bruniano”. Circa 130 i partecipanti, per lo più provenienti dai Licei del Sud, con larghe rappresentanze della Campania e della Sicilia secondo la consuetudine, a cui si vanno aggiunti quattro concorrenti per la speciale sezione-universitaria. Saranno impegnati nell’analisi testuale e nel commento di un brano estratto da “La Cabala del cavallo pegaseo con l’aggiunta dell’ asino cillenico”, tra le opere più significative di Giordano Bruno, elaborate nel periodo di soggiorno vissuto dal pensatore a Londra.

Strutturata in forma dialogica, l’opera che per argomentazioni e finalità enunciative é strettamente correlata con le tematiche de “Lo spaccio de la bestia trionfante”, contro ogni forma di fondamentalismi e assolutismo quale ne sia la matrice, religiosa o laica, per propugnare la libertà del pensiero che, senza nulla concedere ai pre-giudizi, ricerca e indaga per la conoscenza. E ne “La Cabala del cavallo pegaseo”, in particolare, la sferza ironica e severa si abbatte sui tanti che si ritengono depositari di assoluto vero, di cui si fanno profeti con le proprie, inconcusse ed inconfutabili certezze da imporre, restando sempre arroccati in se stessi e pascendosi di quell’ ottusa “asinità” a senso unidirezionale, che preclude, appunto, le aperture per la conoscenza.

Variegato il programma, messo a punto dallo staff organizzativo della manifestazione, che si avvale del supporto della civica amministrazione e dell’assessorato ai beni e alle attività culturali, in sinergia con l’amministrazione comunale di Casamarciano, l’Agenzia dio sviluppo intercomunale dell’area nolana, l’associazione Meridies, la Fondazione Hyria-Novla, il Leo-Club “Giordano Bruno”; programma che contempla visite guidate e di ricognizione al patrimonio dei beni storico-artistici, archeologici e monumentali della città e di Avella, l’italica Abella. Previsto il Focus sulla Festa dei Gigli,mentre sabato – alle ore 18, nella Chiesa-agorà dei Santi Apostoli- Saverio Ricci, dell’Università romana di Tor Vergata, analizzerà i profili caratterizzanti e contenutistici della storiografia recente sul pensiero e sull’opera di Giordano Bruno. E sempre nella stessa Chiesa-agorà domenica, alle ore 10, proclamazione dei vincitori del Certame edizione 2017.

 DALLA “CABALA”ALLA “LINGUA GENIALE”

E se a Nola i giovani si confrontano con il pensiero di Bruno, che sulla scia delle grandi visioni di Copernico elaborò e affermò la teoria degli “Infiniti mondi”, un incontro del tutto particolare è in agenda al Liceo classico e di Scienze umane “Francesco Durante”- e sempre da domani a domenica- a Frattamaggiore, all’insegna della terza edizione dell’ Agòn politikòs. E’ l’incontro di 130 giovani dei più prestigiosi Licei classici delle regioni del Sud, con la lingua greca antica. E’ l’originale Agòn politikòs, che vivrà il momento-clou sabato alle ore 8,30, impegnando gli “agonisti” nella traduzione in italiano – con commento e analisi di testo grammaticale e sintattico- di un brano di opera di un autore della classicità greca. Un omaggio al greco antico, il primigenio architrave – insieme con il latino antico e classico- dei moduli linguistici e verbali, con cui si è venuta articolando nei secoli e millenni la rappresentazione del mondo innervata dai canoni della cultura e della civiltà occidentale, prendendo linfa e impulso nell’ Europa mediterranea.

E’ l’incontro con quella “La lingua geniale”, che corrisponde al titolo dell’omonimo bel testo di divulgazione cognitiva proprio del greco antico, che si deve a quella perspicace grecista, qual è Andrea Marcolongo, e pubblicato da Laterza lo scorso anno, facendo registrare lo straordinario bingo di 15 edizioni in rapida successione nel giro di pochi mesi. Un best seller, la cui diffusione rende omaggio e onore all’autrice.

Agòn politikòs è promosso ed organizzato dal “Durante”, in collaborazione con l’Associazione italiana della cultura classica e della sua delegazione particolarmente attiva a Frattamaggiore con qualificate attività. L’evento é inserito in un articolato programma di visite per la conoscenza di alcune testimonianze architettoniche ed eccellenze aziendali del Territorio atellano, tra cui la Chiesa dell’Annunziata ad Aversa e l’Enoteca Il Vino, dove si produce il caratteristico e super-rinomato Asprinio, oltre che la visita al Parco archeologico dei Campi flegrei, con la “guida speciale” di Mario D’Acunto, docente del Dipartimento di studi del Mondo classico e del Mediterraneo antico nell’Istituto universitario “Suor Orsola Benincasa”. E domenica alle ore 10,00 saranno proclamati i vincitori dell’ Agòn politikòs.

TERRA FELIX=TERRA FOCORUM

Il Certame bruniano e l’ Agòn politikòs seguono di alcune settimane la conclusione del Certamen acerranum, indetto e organizzato dal Liceo “Alfonso Maria de’ Liguori” e riservato agli studenti dei Licei classici e scientifici della Campania. Oltre 120 i partecipanti, impegnati nella traduzione , con analisi testuale e commento in chiave di attualità, del brano tratto dal secondo libro delle Georgiche, che racconta la fertilità e la bellezza delle terre, il cui incipit recita …. ”talem dives arat Capua et vicina Vesaevo Ora iugo et vacuis Clanius non aequus Acerris…” (….tali sono di Capua i ricchi campi\ e tali quelli vicini al Vesuvio e quelli che il Clanio\ bagna inondando la deserta Acerra….).

E’ lo squarcio di poesia con cui Virgilio– due mila anni fa- rappresentava quella che attualmente s’identifica con la “Terra dei Fuochi”, l’innaturale “Terra focorum”. Un testo scelto con appropriatezza, per sollecitare il senso critico dei giovani, nel rapportare il passato al presente, senza gli schermi dell’ inutile formalismo e della pura e sterile nostalgia. Come dire Virgilio assurto a guida, per comprendere due condizioni storiche diversificate, ma anche e soprattutto per riscoprire i valori del Mos maiorum, della Dedizione alla Terra, ritrovando e riaffermando il primato di quell’etica civile, di cui il lavoro in tutte le sue espressioni è il cardine della sociale convivenza.

Ed è il lavoro dei campi- come ha ricordato il professore Crescenzo Formicola, che ha presieduto la commissione di valutazione del Certamen, composta da Lazzaro Alfano e Vincenzo D’Onofrio,già dirigenti scolastici- che si identificava due mila anni fa con il “Labor improbus” per i disagi e la fatica da sostenere, per praticarlo. E ”su tutto fu vincente il lavoro gravoso e il bisogno pressante nella durezza di stare al mondo…”.  Ieri come oggi. E domani, con Labora etrobot.