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Napoli perde uno dei suoi uomini simbolo dell’imprenditoria moderna. Gianni Punzo, mente visionaria, fondatore del Cis di Nola e tra i promotori di Italo Treno, si è spento lasciando un’eredità profonda fatta di innovazione, coraggio e amore per il territorio.
Figura riservata ma carismatica, Punzo ha saputo immaginare il futuro quando il Sud guardava ancora al passato. Con il Centro Ingrosso Sviluppo di Nola costruì un modello economico che trasformò la Campania in un punto nevralgico del commercio europeo. Da quella intuizione nacque anche l’idea di Interporto Campano, un’infrastruttura strategica che ancora oggi rappresenta una delle porte logistiche più importanti del Mezzogiorno.
Non solo impresa. Punzo è stato anche vicepresidente del Calcio Napoli negli anni di Corrado Ferlaino, vivendo da vicino l’epoca d’oro di Maradona e dei trionfi azzurri. Anni dopo contribuì in modo discreto ma significativo alla rinascita del club, sostenendo il progetto di Aurelio De Laurentiis.
Imprenditore di visione e di relazioni, seppe unire pragmatismo e passione, innovazione e radici. La sua avventura con Italo Treno, di cui fu tra i fondatori, racconta il desiderio di rompere schemi e barriere, di portare anche nel mondo dei trasporti la sfida della modernità e della concorrenza.
Gianni Punzo lascia il segno di chi ha saputo costruire senza clamore, credendo nelle potenzialità di una terra difficile ma capace di rinascere. Nella sua lunga carriera non ha mai smesso di essere, prima di tutto, un uomo del Sud che sognava in grande.
Napoli lo ricorderà come un costruttore di futuro, un visionario che seppe coniugare impresa e cultura, economia e passione civile.
