
Il sessantanovenne poeta lodigiano Galdino Ferro, autore del libro A modo mio, ha recentemente composto una poesia dedicata alla mozzarella di bufala, eccellenza dell’agroalimentare campano e simbolo identitario del Mezzogiorno. L’opera rappresenta l’incipit simbolico di una collaborazione avviata con la CISAL di Caserta, sindacato attivamente impegnato nel sociale, con cui Ferro ha deciso di condividere e sviluppare un progetto innovativo destinato alle persone diversamente abili. Il poeta ha scelto di coniugare la forza della parola con l’impegno civile, dando voce – attraverso la metafora della mozzarella – a valori come la genuinità, la tradizione e l’inclusione. La collaborazione con la CISAL nasce proprio dall’intento comune di promuovere percorsi di partecipazione culturale e sociale, in cui la disabilità non sia ostacolo ma occasione di espressione e crescita condivisa. A rappresentare il sindacato di via Unità Italiana nel dialogo e nel coordinamento con il poeta saranno il segretario generale Ferdinando Palumbo e il dottor Luciano Gentile, figure di riferimento per l’articolazione e la realizzazione dell’iniziativa.
La poesia
LA MOZZARELLA
Un casaro campano
ha inventato un cibo sano
forse a Capua ha abitato
l’idea al volo ha acchiappato.
Né rotonda né quadrata
ha una forma un po’ allungata.
Bianca morbida e succosa
puoi donarla ad una sposa
la terrà come un bouquet
mentre prova in un atelier.
Se la mangi il suo sapore
ti può togliere un dolore.
Con patate o caponata
ti rallegra la giornata.
Puoi gustarla anche a treccia
è un tornado che in te sfreccia.
E per finir con eleganza
sul balcone o in una stanza
la sostanza è sempre quella
bella e buona è la mozzarella.