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NOLA – Mattinata ad altissima tensione in Consiglio comunale. Quattordici consiglieri della maggioranza hanno abbandonato l’aula, facendo saltare il numero legale e aprendo ufficialmente una crisi che molti definiscono ormai “profonda e difficilmente reversibile”.
I consiglieri di Fare Democratico, Nola Popolare e del nuovo gruppo Nuovi Orizzonti – complessivamente 14 componenti – dopo aver chiesto l’inversione dell’ordine del giorno hanno votato alcune variazioni di bilancio “per senso di responsabilità”, come spiegato dal consigliere Salvatore Notaro. Subito dopo, hanno letto un documento politico in cui chiedono un “cambio di passo”, denunciando ritardi amministrativi, scarsa collegialità e una serie di impegni rimasti inevasi. Terminato l’intervento, il gruppo ha lasciato l’aula.
A restare sono stati i gruppi Nola sul Serio, Più Nola e Solo per Nola, insufficienti però a mantenere il numero legale. La seduta è stata quindi aggiornata alla seconda convocazione, dove il quorum sarà più basso. Resta però evidente che la tenuta della maggioranza è ormai compromessa.
La risposta del sindaco Ruggiero
In serata, il sindaco Andrea Ruggiero ha diffuso una nota dai toni netti. «La proposta avanzata oggi – scrive – punta verso un modello di gestione pericoloso, che sfiora l’ingerenza nella cosa pubblica. Non intendo assumere responsabilità che spettano agli uffici e ai dirigenti. Il mio compito è tracciare una visione e garantire legalità, rigore e trasparenza».
Ruggiero respinge l’accusa di paralisi amministrativa, ricordando le difficoltà ereditate e il lavoro svolto per ricostruire settori strategici, come amministrativo e politiche sociali. Punto critico, quello del concorso per la guida del settore finanziario, sul quale – afferma il sindaco – “si continuano a esercitare pressioni per interrompere o deviare il procedimento”.
“Lealtà e trasparenza o le strade si dividono”
Il primo cittadino ribadisce che non arretrerà: «Il bene di Nola deve restare al centro dell’azione amministrativa. Se qualcuno punta a una commistione di ruoli e prerogative, allora significa che le strade da percorrere non sono più le stesse».
Una crisi che ora si sposta tutta sulla seconda convocazione: da lì si capirà se la maggioranza è ancora recuperabile o se si profila l’ennesimo scioglimento anticipato. 
