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Qua non si parla più di campagna elettorale. Qua siamo alla solita sagra della chiacchiera, nei giorni finali in cui spuntano tutti: promesse, sorrisi, pacche sulle spalle. E poi? Poi spariscono. Come sempre.
E allora il Dottor Salvatore Alaia, due volte sindaco di Sperone, uno che il territorio lo ha vissuto sulla pelle e non sul palco, stavolta non le manda a dire. Parla come la gente, col cuore sul tavolo e le parole che arrivano dritte.
«Signori miei, qua sono solo PAROLE. Parole e poltrone. E chi sta male, chi aspetta un servizio, chi vive nelle difficoltà… può pure crepare. Tanto loro stanno bene così!»
E allora l’appello è secco, senza fronzoli:
1) ASTENSIONISMO
«È un diritto, non un obbligo. Le leggi lo dicono. Ci volete prendere in giro? Bene, io non ci sto. Chi non vuole farsi trattare da scemo, resti a casa.»
2) Per chi invece va a votare
«Mettete un bel simbolo ZEROSPACCATO. L’unica risposta dignitosa a chi pensa solo al proprio orticello e non al popolo.»
Alaia non fa sconti. Non usa filtri. Non indora niente.
«Avete la faccia tosta di girare per i paesi promettendo il mare e i monti. Avete ridotto territori interi a elemosinare servizi che dovrebbero essere diritti. Avete il coraggio di ripresentarvi come salvatori? Ma per favore!»
E poi la stoccata finale, quella che non si addolcisce:
«Vergognatevi.
È la sola parola che meritate.
Perché quello che manca è solo una cosa: la DIGNITÀ.»
E quando lo dice Alaia, non lo dice da politico. Lo dice da cittadino. Da uomo del popolo. Da uno che non ha paura di guardare in faccia chi ha tradito la sua terra.
