Dazi USA, rinvio solo momentaneo, per la pasta italiana si apre una nuova partita strategica

Dazi USA, rinvio solo momentaneo, per la pasta italiana si apre una nuova partita strategica

Il mercato americano cambia rotta. Cresce il rischio di una selezione “premium” che può lasciare fuori le PMI italiane. Ora servono strategia, certificazioni e un nuovo posizionamento competitivo.

di Salvatore Guerriero
Presidente PMI INTERNATIONAL

Il rinvio dei dazi americani sulla pasta italiana offre un sollievo immediato, ma non risolve il nodo di fondo: gli Stati Uniti stanno ridefinendo i parametri di ingresso per i prodotti esteri e potrebbero accettare, in futuro, solo linee biologiche e premium.
Una scelta che, pur non configurando un dazio formale, si trasformerebbe in una barriera non tariffaria capace di penalizzare soprattutto i produttori medio-piccoli.

Il rischio è concreto e il tempo per prepararsi è limitato.

Un mercato fondamentale che cambia le sue regole

Gli USA rappresentano uno dei mercati più redditizi per la pasta italiana e per l’agroalimentare nazionale. La sospensione dei dazi non deve però indurre a un falso senso di sicurezza, perché la tendenza americana si sta orientando verso prodotti più selezionati, più certificati e con posizionamenti più elevati.

Se la grande industria può anticipare questi trend, per le PMI del settore pasta, grano e trasformati l’impatto può essere molto più forte.
Adeguarsi richiede investimenti, competenze, nuovi strumenti e una visione di medio periodo.

Tre sfide decisive per le imprese italiane

1. Rafforzare il valore aggiunto

Il mercato chiede prodotti bio, filiere tracciate, sostenibilità reale. Non è più un’opzione, ma è il nuovo standard globale.
Certificazioni, packaging evoluto, comunicazione di filiera diventano parte integrante dell’offerta.

2. Accrescere competitività ed efficienza

Produrre qualità richiede più organizzazione, tecnologie di supporto, e una gestione dei processi più moderna.
L’intelligenza artificiale può aiutare le PMI a ottimizzare logistica, costi, scorte e risorse.

3. Evitare l’esclusione dagli scaffali USA

Se il retail americano sceglierà solo linee premium, molte produzioni italiane rischiano di restare fuori.
È un rischio serio che non riguarda solo la pasta, ma la reputazione e la presenza globale del Made in Italy alimentare.

Il ruolo di PMI INTERNATIONAL: accompagnare la trasformazione

PMI INTERNATIONAL sta orientando le proprie attività su quattro pilastri strategici:

Monitoraggio costante delle dinamiche USA-UE per informare tempestivamente le imprese.

Supporto alle certificazioni (bio, sostenibilità, tracciabilità) per migliorare l’accesso ai mercati regolamentati.

Creazione di cluster export, utili a ridurre costi di penetrazione e negoziare da una posizione di maggior forza.

Valorizzazione internazionale del Made in Italy, elemento distintivo che deve accompagnare la crescita qualitativa dei prodotti.

Diversificazione dei mercati esteri, per evitare dipendenze commerciali e ampliare le opportunità.

L’obiettivo è quello di dare alle imprese associate gli strumenti per affrontare un mercato più selettivo e competitivo.

Trasformare il rischio in opportunità

Il rinvio dei dazi non è un punto di arrivo, ma è tempo guadagnato, e va usato con lucidità.

L’Italia non può competere nel mondo sui volumi o sui prezzi. La nostra forza è altrove: nella qualità, nella ricerca, nella capacità di creare prodotti unici, sostenuti da un patrimonio culturale e territoriale irripetibile.
È su questa strada che dobbiamo accelerare.

PMI INTERNATIONAL continuerà a essere al fianco delle imprese, in Italia e nel mondo, per trasformare le nuove regole del commercio internazionale in un’occasione di crescita e di consolidamento.

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U.S. Tariff Delay Buys Time for Italian Pasta Makers — But a Bigger Market Shift Is Underway
As U.S. buyers push toward organic and premium imports, many Italian SMEs risk losing access unless they adapt fast.
By Salvatore Guerriero
President, PMI INTERNATIONAL

The U.S. decision to delay new tariffs on Italian pasta provides short-term relief, but it doesn’t change the direction of the market. A more substantial shift is happening:
American retailers and distributors are increasingly interested only in organic, premium, or highly certified products.

If this trend accelerates, standard Italian pasta — especially the kind produced by small and medium-sized companies — could face a de facto barrier to the U.S. market, with or without tariffs.

The message is clear: the rules of the game are changing.

The U.S. Market Is Still Strategic — but More Demanding
The United States remains one of the most valuable export destinations for Italy’s food industry. However, buyer expectations have evolved. Quality, sustainability, and certification are no longer differentiators; they’re increasingly entry requirements.

Large corporations can pivot quickly.
SMEs, which represent the core of Italy’s industrial system, face a tougher challenge: repositioning their products while keeping costs under control and maintaining competitiveness.

What Italian Companies Need to Do Now
1. Upgrade to Higher-Value Products
Organic certification, traceability, premium packaging, and sustainability standards are becoming essential for shelf placement in U.S. stores.
SMEs need to elevate product value, not just defend it.

2. Boost Efficiency and Modernize Operations
Producing premium goods means tighter processes, better logistics, and more precise planning.
Technologies like AI can play a decisive role in optimizing inventory, lowering costs, and improving speed-to-market.

3. Protect Access to the U.S. Market
If the U.S. supply chain shifts entirely toward high-end imports, Italian producers that don’t adapt risk being pushed out.
This would impact not only pasta exports but the global perception of the Italian food sector.

How PMI INTERNATIONAL Is Supporting SMEs
PMI INTERNATIONAL is working to ensure that Italian SMEs stay competitive and market-ready. Our strategy focuses on:

Real-time monitoring of U.S.–EU trade discussions.
Certification support (organic, sustainability, quality standards).
Export clusters to reduce market-entry costs and expand distribution networks.
Global promotion of the Made in Italy brand, aligning quality with international expectations.
Market diversification to reduce dependence on any single region.
Our goal is to help companies compete at a higher level — not only in the U.S., but worldwide.

Turning a Market Shift into a Growth Opportunity
The tariff delay is not a victory; it’s a window of opportunity.
Italy cannot win global competition on price. Our advantage lies in craftsmanship, quality, innovation, and the unique identity embedded in our products.

To stay relevant in the U.S. market, Italian companies — especially SMEs — must shift upward, not sideways.

PMI INTERNATIONAL will continue supporting them through this transition, ensuring that Italian excellence remains a strong player in global markets and takes full advantage of the current evolution in international trade.