Terremoti in Irpinia: “Scosse moderate e poco profonde, amplificate da effetti locali di sito”. Ecco cosa dicono gli esperti dell’INGV

Terremoti in Irpinia: “Scosse moderate e poco profonde, amplificate da effetti locali di sito”. Ecco cosa dicono gli esperti dellINGV

Dopo il terremoto di magnitudo 3.6 registrato nella serata di ieri nell’area di Montefredane, quello di Grottolella e quello di questa sera sempre a Montefredane emergono le prime analisi tecniche sull’evento. La scosse, avvenute a una profondità di circa 16 chilometri,  sono state percepite con particolare intensità in diversi comuni della provincia di Avellino, fino a raggiungere anche la zona del Nolano e parte della provincia di Napoli.

Secondo le valutazioni preliminari degli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), si è trattato di un evento di magnitudo moderata, ma con effetti di amplificazione locale che ne hanno aumentato la percezione tra la popolazione.

“La profondità non è tipica della catena appenninica,” spiegano i sismologi. “Si tratta di un terremoto tettonico, ma non riconducibile direttamente alla struttura principale dell’Appennino. Probabilmente l’intensità percepita è stata maggiore a causa di effetti di sito, ovvero particolari condizioni geologiche locali che amplificano le onde sismiche.”

Gli esperti ricordano che la zona non è generalmente collegata ai grandi eventi sismici storici dell’Appennino meridionale, anche se nell’area più ampia si registra un terremoto di magnitudo 4.7 nel 1905.

Le mappe di scuotimento elaborate nelle prime ore indicano intensità comprese tra il quarto e il quinto grado della scala MCS, valori coerenti con un sisma di moderata entità ma comunque in grado di essere avvertito distintamente.

La Protezione Civile e i centri di monitoraggio sismico restano in allerta, mentre continuano le verifiche sul territorio. Nessun danno strutturale significativo è stato segnalato finora, ma la popolazione continua a vivere momenti di apprensione per la sequenza sismica in corso.