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Roma – Oggi, 2 ottobre, l’Italia celebra la Festa dei Nonni, istituita nel 2005 e legata alla ricorrenza religiosa degli Angeli Custodi. Non è una festività nazionale, non segna il calendario con un giorno di riposo, ma è una data dal profondo valore simbolico: un momento per riconoscere quanto sia importante il ruolo dei nonni nella vita delle famiglie e della società.
La giornata è pensata per dire “grazie” a chi rappresenta radici e futuro, saggezza e affetto, sostegno quotidiano e custodia della memoria. I nonni non sono soltanto figure affettive: sono spesso una presenza concreta nel welfare familiare, aiutano a crescere i nipoti, sostengono i figli, trasmettono valori e tradizioni.
Il 2 ottobre, però, non riguarda soltanto chi ha la fortuna di avere i nonni accanto. È anche l’occasione per ricordare chi non c’è più. Molte famiglie scelgono di compiere un gesto semplice ma carico di significato, come una visita al cimitero, per rinnovare il legame con chi continua a vivere nei ricordi e negli insegnamenti lasciati.
In tutta Italia la giornata è arricchita da iniziative culturali e sociali. Quest’anno l’UNICEF ha promosso la campagna “Ulivo – Niente è più bello che vederlo crescere”, attiva in oltre 500 piazze: una piantina di ulivo viene offerta a chi sostiene i progetti per i bambini in emergenza, simbolo di pace e continuità tra generazioni.
Da nord a sud, le città celebrano con eventi dedicati: a Verona cinema e merende gratuite per nonni e nipoti, a Milano l’apertura straordinaria del Belvedere di Palazzo Lombardia con incontri sull’invecchiamento attivo, a Roma laboratori e giochi nei centri anziani, mentre a Brindisi il Teatro Impero accoglie spettacoli intergenerazionali. Anche le Gallerie d’Italia di Milano, Torino, Vicenza e Napoli propongono attività che intrecciano creatività e memoria, coinvolgendo grandi e piccoli.
La Festa dei Nonni non è un giorno di vacanza, ma un’occasione per fermarsi, riflettere e ringraziare. È un invito a coltivare il legame con chi, con discrezione e amore, ha reso più solide le nostre famiglie e più ricca la nostra società.
Perché i nonni, presenti o ricordati, restano davvero i nostri “angeli custodi”, custodi della memoria e del futuro.
