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Nei campi che circondano l’antica Abella, città dalle radici osche e romane, le voci e i colpi degli archeologi sono tornati a farsi sentire. Dopo la campagna del 2024, è ripresa questa settimana la nuova stagione di scavi archeologici ad Avella, un progetto condotto dall’Università degli Studi di Salerno con il supporto del gruppo AAA – Archeologia Ad Avella.
Una città che custodisce segreti millenari
Avella è una delle aree più promettenti della Campania interna. Qui, dove convivono l’eredità romana, la stratificazione medievale e una lunga tradizione agricola, gli archeologi cercano di ricostruire i legami tra l’antico tessuto urbano e la vita quotidiana di oltre duemila anni fa.
«Torniamo sul campo con lo stesso entusiasmo e la stessa curiosità di sempre», spiegano i ricercatori. Ogni frammento, ogni strato di terreno racconta una storia che lega il presente a un passato remoto ancora in gran parte da decifrare.
Un laboratorio a cielo aperto
Gli scavi ad Avella non sono soltanto ricerca accademica: rappresentano anche un laboratorio vivo, dove studenti e studiosi imparano le tecniche della stratigrafia, del rilievo e della documentazione. Una pratica che unisce formazione, valorizzazione del territorio e impegno per la comunità locale.
Un progetto che guarda al futuro
AAA – Archeologia Ad Avella invita cittadini e appassionati a seguire gli aggiornamenti sullo sviluppo delle indagini. L’obiettivo è duplice: ricostruire la storia della città antica e al tempo stesso trasformare Avella in un luogo di attrazione culturale, dove l’archeologia diventa motore di identità e turismo.



