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Caro Sindaco, cari Consiglieri, scrivo questa lettera a nome di chi, nella nostra amata Città d’Arte, vive ogni giorno le difficoltà legate alla disabilità, in particolare alla ridotta capacità motoria e sensoriale.
Nonostante i progressi normativi e la sensibilità crescente sul tema, nel nostro Comune persistono ancora numerose barriere architettoniche e criticità che limitano la piena integrazione delle persone diversamente abili.
In particolare, desidero richiamare la vostra attenzione su alcuni punti:
1. Accessibilità degli spazi urbani e pubblici
•Molti marciapiedi, piazze, parchi (come il Parco San Pietro e l’area Anfiteatro), negozi, bar ed esercizi commerciali non risultano accessibili.
•Gli uffici comunali (Anagrafe, Segreteria, Ragioneria, Segretario Comunale, Albo Pretorio e persino l’ufficio del Sindaco) presentano difficoltà di accesso.
2. Servizi igienici nei parchi pubblici
•Mancano bagni idonei e riservati alle persone con ridotta capacità motoria, con conseguente limitazione della fruibilità di questi spazi.
3. Parcheggi riservati
•In più aree pubbliche non sono rispettate le normative che prevedono almeno 1 posto auto riservato ogni 50 (o frazione di 50).
•In presenza di gravi invalidità, la legge consente al Sindaco di assegnare spazi di sosta personalizzati e gratuiti, ma questo diritto non sempre viene garantito.
A ciò si aggiungono problematiche culturali e comportamentali che aggravano la situazione: l’occupazione selvaggia dei parcheggi riservati ai disabili nei pressi di uffici pubblici, luoghi di culto, aree ricreative e culturali.
È evidente che la legge da sola non basta. Serve educazione civica, rispetto e senso di responsabilità da parte di chi amministra, dirige e lavora nella cosa pubblica.
Nei prossimi giorni, in occasione delle celebrazioni in onore della Madonna delle Grazie e di San Sebastiano Martire, Patrono e Protettore di Avella, molti di voi parteciperanno alle processioni. Vi invito a cogliere l’occasione per osservare con attenzione la nostra città: provate a percorrerla immaginando di essere una persona in carrozzina o con ridotta mobilità. Vi renderete conto che, in troppi casi, persino entrare in un bar o in un negozio diventa un’impresa.
Alcuni commercianti, interpellati sul perché non abbiano predisposto scivoli o eliminato barriere, rispondono: “Non ci abbiamo mai pensato” o “Se un disabile vuole entrare, lo aiuto io”. Ma l’accessibilità non può essere considerata una concessione: è un diritto.
È gravissimo, ad esempio, che al Parco San Pietro — dove è presente un’area dedicata ai diversamente abili — non sia garantito un accesso agevole né siano disponibili servizi igienici adeguati.
Le contraddizioni più gravi emergono negli stessi luoghi che dovrebbero rappresentare un punto di riferimento sociale e civico: uffici comunali, ambulatori, spazi pubblici, Invece di favorire l’inclusione, finiscono per penalizzare ulteriormente chi già convive con una disabilità.
Cari Amministratori, la nostra comunità vi chiede con forza un impegno concreto: ripristinate il rispetto delle regole e garantite il diritto all’accessibilità, affinché Avella non si ritrovi vittima di un declino culturale e sociale.
L’abbattimento delle barriere architettoniche non è solo un obbligo di legge, ma un dovere morale, civico e culturale verso tutti i cittadini.
Con rispetto, un cittadino di Avella
