MAGLIFICIO, RUBINACCIO (MIR): LA LEGALITA’ CHE DA’ LAVORO, FA PAURA

MAGLIFICIO, RUBINACCIO (MIR): LA LEGALITA CHE DA LAVORO, FA PAURA

«Un vile gesto intimidatorio che va condannato senza se e senza ma». Giuseppe Rubinaccio, dirigente provinciale del Mir non ha dubbi sull’atto che si è consumato contro il maglificio nella serata di lunedì. «La verità in questa triste vicenda è una sola: non si può accettare che il bene vinca sul male. E ancora di più, non si può permettere che la lotta alla camorra abbia non più e non solo un volto repressivo, quello delle manette e dei blitz, ma mostri anche un’altra faccia: quella del riscatto e del lavoro. Penso che questa sia la più grande paura, quella che ha armato la mano di colui che l’altra sera si è macchiato di un atto gravissimo. Se fino ad oggi la lotta alla criminalità non portava risultati concreti al paese e al territorio, il fatto che il riutilizzo sociale porti dei posti di lavoro e proietti in una dimensione le comunità del Vallo di Lauro è il pericolo più grande per chi ha fondato sul potere di dare e ricevere lavoro e soprattutto simboleggiare la forza ed il potere della violenza e del lusso. Questa la verità, senza troppa sociologia e soprattutto senza troppa retorica. Quella che si ascolta in queste ore. La vera sfida non sarà quella di domani, quando al maglificio ci saranno le solite passerelle. La sfida vera inizia giovedì, quando glin operai e la cooperativa dovranno tornare nella quotidianità. Sarà in quel momento che non bisognerà lasciare soli ed esposti questi lavoratori. Perché dal momento delle chiacchiere e delle solidarietà scontate, si passerà ai fatti veri. Alla solidarietà concreta. La vera legalità e i veri risultati saranno quelli che si costruiranno dal giorno dopo. Intanto resta una sfida. E speriamo che lo Stato dia una risposta vera e soprattutto forte, anche quella che non aggrada chi ritiene di poter ancora combattere una guerra, perché quella è la dimensione, con gli archibugi e le frecce».