GROTTAMINARDA, PRESENTATI SEI PROTOTIPI DI RINNOVABILI

GROTTAMINARDA, PRESENTATI SEI PROTOTIPI DI RINNOVABILI

La green economy riparte dalla Valle Ufita. In mattinata odierna, presso l’auditorium del polo universitario della Federico II di Napoli, sito in via Carpignano, si è tenuta la giornata, dedicata alle fonti di energia rinnovabile. Dopo i saluti da parte di Angelo Cobino, sindaco di Grottaminarda, che ha ringraziato la Federazione Terre d’Irpinia per aver scelto la location ufitana come punto di partenza per un progetto che vede coinvolto l’intero Mezzogiorno, cinque ricercatori, provenienti da tutto il paese, hanno presentato le proprie scoperte.

Simona Rosita, responsabile del progetto Paulonia, ad esempio, ha esposto i suoi studi per clonare le piante affinchè siano in grado di dare una maggiore quantità di energia. Arnaldo Balassi dell’Abicar, invece, ha illustrato i nuovi veicoli ad ossidrogeno e soprattutto la stazione mobile, capace di alimentarli. «L’obiettivo di questa ricerca – spiega lo studioso – è ridurre l’inquinamento ambientale e promuovere una mobilità diversa. Con un investimento, non troppo oneroso, ogni città si può dotare di una strumentazione capace di dimezzare i costi della benzina e soprattutto salvaguardare l’ambiente. Non vogliamo vendere un prodotto, ma far capire alle imprese che esistono alternative possibili ai minerali fossili».

Alessandro Lerro, economista, inoltre, ha spiegato le nuove modalità di finanziamento per chi intende investire nel settore. «Grazie al crowdfunding, le comunità possono diventare imprenditrici, senza aver bisogno di fondi pubblici. Basta aprire un conto virtuale per investire in green economy e trarre i benefici, rendendo tutti i cittadini partecipi di un progetto». Franco Matrone dell’associazione Zero Waste Italia, poi, ha esortato le istituzioni locali ad investire sui rifiuti, trasformandole in risorsa. «Riducendo a zero l’immondizia ed aumentando la raccolta differenziata, tramite appositi centri di stoccaggio, si possono ottenere risorse ed occupazione. L’Irpinia non ha bisogno di inceneritori o gassificatori».

L’appello più forte, però, è stato quello del professore Nicola Conenna, docente dell’Università dell’Idrogeno di Monopoli, che prendendo come riferimento l’investimento effettuato dalla Regione Puglia, invita gli amministratori locali ad evitare la ricerca del petrolio ed effettuare investimenti rispetto ad un futuro verde. «Senza distruggere un territorio e sprecare le risorse utili per scavare pozzi di petrolio è possibile guardare all’avvenire. Bastano istituzioni che credono nel capitale umano a disposizione. I saperi dell’Irpinia, ad esempio, non vengono valorizzati». Un esempio è quello di Domenico Capossela, ricercatore di Avellino, che ha inventato un nuovo prototipo di motore, alimentato da qualsiasi liquido esistente in natura.