Sirignano, tensioni in consiglio comunale: ratificata la revoca dell’assessorato a Deborah Napolitano

Sirignano, tensioni in consiglio comunale: ratificata la revoca dell’assessorato a Deborah Napolitano

Sirignano, tensioni in consiglio comunale: ratificata la revoca dell’assessorato a Deborah Napolitano
L’ex assessore Deborah Napolitano

Sirignano, 1 agosto 2025 – Clima teso e forti polemiche nel consiglio comunale svoltosi oggi a Sirignano, dove è stata ratificata la revoca dell’assessorato a Deborah Napolitano, già membro della Giunta comunale. A scatenare la reazione dell’ex assessora è stata la mancata risposta del sindaco Antonio Colucci a una sua richiesta formale, avanzata con nota protocollata n. 2165 in data 30 maggio 2025, in cui sollecitava l’inserimento all’ordine del giorno del Consiglio di un regolamento sulla videosorveglianza sul territorio comunale.

Secondo quanto riferito dalla stessa Napolitano in una nota diffusa a margine della seduta, la sua proposta non solo non ha ricevuto alcun riscontro, ma a distanza di 17 giorni è stata seguita dalla notifica del decreto sindacale n. 4 del 17 giugno 2025, con cui veniva revocato il suo incarico e nominato un nuovo assessore.

La motivazione ufficiale fornita dal sindaco fa riferimento a “divergenze inconciliabili” emerse tra l’assessora e una parte non meglio specificata dell’Amministrazione, tali da minare la fiducia alla base della sua nomina. Ma la Napolitano contesta duramente le ragioni addotte, definendole “pretestuose e fuorvianti”, e accusa il primo cittadino di aver voluto “eliminare una voce politica scomoda”.

Curioso, e secondo l’ex assessora anche contraddittorio, il riferimento all’interno del decreto sindacale alla Sentenza del Consiglio di Stato n. 2071/2023, che riconosce l’ammissibilità di un eventuale risarcimento del danno in caso di revoca illegittima di incarico assessoriale. «Colucci cita una sentenza che va a sfavore dell’Ente che lui stesso rappresenta e a favore dell’assessore che sta revocando», scrive la Napolitano nella sua nota.

La vicenda ha già acceso il dibattito in paese e potrebbe ora assumere anche rilievo giuridico, qualora si decidesse di avviare un’azione legale per la presunta illegittimità dell’atto di revoca.