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Giovedì 27 novembre a Nola torna l’appuntamento con il Premio Ruperto alle ore 17.30 presso il Museo Storico Archeologico.
La manifestazione, giunta a celebrare la quindicesima edizione, nasce su iniziativa di Slow Food Agro nolano per segnalare il lavoro di quanti difendono, promuovono e arricchiscono il patrimonio agroalimentare del territorio e del Mezzogiorno.
Tra i protagonisti di questa edizione, la giornalista Sabrina Giannini, autrice del popolare programma televisivo di inchiesta “Indovina chi viene a cena”, che conduce da anni con indipendenza, rigore e coraggio. Attraverso reportage e inchieste che hanno segnato il panorama mediatico, Giannini ha saputo portare alla luce temi cruciali legati all’alimentazione, alla salute e alla sostenibilità, offrendo al pubblico strumenti di conoscenza chiari e fondati. La sua capacità di approfondire, smascherare meccanismi opachi e promuovere una cultura del consumo consapevole rappresenta un servizio di rilevante valore civico.
Il produttore Luigi Turboli, contadino appassionato, da generazioni custode della terra tra Brusciano e Marigliano. Tra i principali promotori e animatori dei Presìdi Slow Food della papaccella napoletana, del fagiolo dente di morto di Acerra e della torzella riccia, si occupa con amore e impegno quotidiano della coltivazione di legumi e ortaggi in una piccola azienda agricola a conduzione familiare.
Cristian Santomauro, promettente pizzaiolo e fondatore de “L’Ammaccata” di Casal Velino, racconta il Cilento con la sua visione gastronomica contemporanea, capace di coniugare tecnica, creatività e profondo rispetto delle proprie radici e dei ritmi naturali, distinguendosi per l’impegno nella selezione delle materie prime, nella valorizzazione dei prodotti locali e nella continua ricerca su impasti e lievitazioni, elementi che rendono il suo lavoro un esempio unico di artigianalità evoluta e che hanno portato il locale a entrare nella prestigiosa guida “Osterie d’Italia” di Slow Food Editore.
Alle tre categorie premiate si aggiunge la sezione Slow Life, dedicata quest’anno alla storica organizzazione umanitaria Un Ponte Per, con la presenza della referente regionale Angela Mona, per il grande e concreto impegno profuso a Gaza in un’emergenza senza precedenti, nel portare alla popolazione civile acqua potabile e aiuti alimentari, installando container con servizi igienici e coperture per proteggere le tende in alcuni campi per sfollati.
La manifestazione prende il nome da Ruperto da Nola, cuoco delle case nobili all’inizio del Cinquecento, chiamato successivamente a Napoli nella prestigiosa corte di re Ferdinando I d’Aragona e autore di uno dei primi libri di cucina di cui si ha notizia. Il suo Libro de guisados è una straordinaria raccolta di ricette che ci guida in un viaggio attraverso gli ingredienti e i sapori della cucina rinascimentale. Tramandato fino ai giorni nostri, è stato tradotto in italiano contemporaneo e pubblicato per le edizioni ‘Il Laboratorio’ di Vittorio Avella.
Dopo i saluti di Andrea Ruggiero, sindaco di Nola, e Giuseppe Bianco, presidente della Pro Loco, insieme ai premiati intervengono Patrizia Spigno, presidente di Slow Food Campania, Raffaele Roberto, fiduciario di Slow Food Agro nolano, Gianluca Napolitano e Angelo Petillo, responsabili della giuria del Premio.
Ad arricchire artisticamente l’appuntamento, le statuine raffiguranti il Vesuvio e il sole della Campania Felix, forgiate dalle mani di Lello Esposito.

