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Dopo l’appello dei Vescovi campani che invitano i cittadini ad andare a votare per le regionali del 23 e 24 novembre, arriva la voce fuori dal coro del Dottor Salvatore Alaia, due volte sindaco di Sperone, uno che la politica la conosce e la dice senza peli sulla lingua.
Alaia resta fermo sulla sua idea: l’astensionismo è un diritto, riconosciuto e legittimo, come previsto dalle leggi 276 e 277 del 4 agosto 1993. Ma aggiunge un pensiero che sa di provocazione intelligente. Se proprio si vuole accogliere l’invito dei Vescovi e andare alle urne, allora che lo si faccia lo in modo diverso, scrivendo ZERO SPACCATO sulla scheda.
Un gesto di protesta, spiega, contro una classe politica dirigente che sembra pensare solo alla spartizione delle poltrone, dimenticando chi sta fuori dai palazzi e vive i problemi veri.
Un invito amaro ma lucido: se si deve votare, almeno che quel voto serva a dire basta, a mandare un segnale forte. E così, conclude Alaia con la sua ironia tagliente, “salviamo capre e cavoli, per la gioia dei Vescovi”.
