
Il 2 giugno non è una semplice giornata festiva. È il simbolo della rinascita democratica dell’Italia. Esattamente 79 anni fa, nel 1946, milioni di italiani — per la prima volta anche le donne — si recarono alle urne per scegliere il futuro del Paese: Monarchia o Repubblica.
La guerra era finita da un anno, il fascismo era stato sconfitto, ma l’Italia era ancora profondamente lacerata. Il referendum istituzionale rappresentava non solo la scelta tra due forme di governo, ma soprattutto il desiderio di voltare pagina dopo decenni di dittatura e conflitto.
Il primo voto delle italiane
Per la prima volta nella storia nazionale, anche le donne poterono partecipare al voto. Fu un momento di straordinaria emancipazione: circa 12 milioni di italiane si presentarono ai seggi, insieme ai loro concittadini uomini.
Un dato che oggi può sembrare scontato, ma che allora segnava una vera e propria rivoluzione civile.
La scelta della Repubblica
Il risultato arrivò qualche giorno dopo: 12.717.923 voti per la Repubblica (54,3%), contro 10.719.284 per la Monarchia (45,7%).
Il voto mostrò una netta spaccatura territoriale: il Nord scelse in larga maggioranza la Repubblica, mentre nel Sud il sostegno alla Monarchia fu più consistente. Nonostante ciò, il verdetto popolare fu chiaro.
Il re Umberto II, il cosiddetto “Re di Maggio”, che era salito al trono appena un mese prima del referendum, accettò l’esito e il 13 giugno 1946 lasciò l’Italia per l’esilio in Portogallo.
La nuova Italia repubblicana
Il 18 giugno, la Corte di Cassazione proclamò ufficialmente la nascita della Repubblica Italiana. Il nuovo Stato nacque dunque non da un colpo di mano, ma dalla libera espressione della sovranità popolare.
Nel frattempo, fu eletta l’Assemblea Costituente, che avrebbe scritto la nuova Costituzione, entrata in vigore il 1° gennaio 1948.
Una festa di tutti
Il 2 giugno è oggi celebrato come Festa della Repubblica, con manifestazioni ufficiali, la parata militare a Roma, il sorvolo delle Frecce Tricolori e iniziative in tutte le città.
Ma più ancora delle cerimonie, questa giornata invita a riflettere sui valori fondanti della Repubblica: democrazia, uguaglianza, libertà, partecipazione.
Memoria e futuro
Ogni anno, il 2 giugno ci ricorda che la democrazia è un bene prezioso, da custodire e rinnovare ogni giorno.
Fu proprio grazie a quel voto del 1946 che l’Italia intraprese il lungo cammino che l’ha portata ad essere un Paese libero e democratico. Un cammino che continua, nella memoria delle sfide passate e nella costruzione di un futuro ancora aperto.