MERCOGLIANO. Don Vitaliano: «Non siamo stati capaci di capire. Così fallisce il sistema educativo». I Funerali di Michele Valente

MERCOGLIANO. Don Vitaliano: «Non siamo stati capaci di capire. Così fallisce il sistema educativo». I Funerali di Michele Valente

A Mercogliano ieri è stato il giorno del dolore per la tragica morte del giovane Michele Valente. Il ragazzo, si è tolto la vita nel tardo pomeriggio di giovedì, a soli 19 anni impiccandosi nella propria abitazione a Capocastello. Un dramma che ha lasciato sotto choc l’intera città che si chiede il perché di quanto accaduto. Dolore anche nelle parole dei messaggi di cordoglio sui social network su cui traspare il forte legame che il giovane aveva con il papà, morto da qualche tempo. ”sicuramente il paradiso ha guadagnato un angelo, ma noi abbiamo perso un immensità, il destino ha voluto che in un colpo diventasti adulto, e lo stesso non appena sei diventato adulto ti ha portato via, ciao Mikè  R.I.P.” è la frase postata insieme ad una foto dalla sorella sul profilo di Facebook di Michele. Un paese incredulo per quanto accaduto ieri sera ad un ragazzo descritto da tutti come sensibile, studioso e sempre disponibile con familiari e amici. Molto conosciuto anche in città dove partecipava a diverse attività sociali, in passato era anche componente della Zeza, e al calcio. Proprio per questa sua passione, la società sportiva militante di I categoria ha fatto richiesta alla Federazione per il rinvio dell’incontro contro il Solofra che sarà disputata in altra data in segno di lutto.

È il terzo suicidio in pochi mesi nella cittadina alle falde del Partenio. Un altro giovane che decide di farla finita dopo Daniele Salvio, l’orafo che si è tolto la vita con il monossido di carbonio, e Pellegrino Leo, il camionista 35enne rinvenuto cadavere all’interno dell’ex Isochimica, la cui famiglia è originaria di Mercogliano. «Probabilmente non abbiamo saputo capire – ha commentato don Vitaliano Della Sala, parroco di Capocastello -. L’ennesima vita spezzata è segno del fatto che il sistema educativo e sociale hanno fallito la loro missione. Ora è difficile trovare una spiegazione a quanto è successo, perché semplicemente non esiste. Quando è impossibile prevedere simili gesti resta lo sgomento di una comunità inerme, che si interroga su cosa avrebbe potuto fare. Stavo proprio parlando con gli amici di Daniele, il giovane orafo che si tolse la vita pochi mesi fa i quali stavano pensando di organizzare qualcosa in sua memoria, quando è giunta come un fulmine la notizia di questa ennesima tragedia. La mia vicinanza va alla famiglia di Michele. Penso al dolore straziante di una madre che ha dovuto affrontare da sola mille difficoltà per mandare avanti i suoi figli e ha dovuto subire lo choc di perderne uno in circostanze così tragiche».