L’AUDIO SHOCK sui microchip nei vaccini. Una leggenda degna della Chimera…

L’AUDIO SHOCK sui microchip nei vaccini. Una leggenda degna della Chimera…

di Felice Sorrentino

Circola un audio del “Dottor” Domenico Biscardi nel quale parla di una scoperta sconvolgente che provocherà una nuova Norimberga nella quale, le case farmaceutiche, saranno costrette a risarcire miliardi di dollari. La scoperta sarebbe frutto di uno studio in collaborazione con un team spagnolo e racconta come, esaminando il vaccino “essiccato” al microscopio, siano riusciti a “trovare“ dei micro dispositivi Bluetooth che vengono iniettati nelle braccia delle persone per collegarle al 5G e controllarle.
Bisogna però partire dal presupposto che Domenico Biscardi non risulta essere un medico (non è iscritto all’albo) e già questo è un punto importante.
C’è poi la questione del Bluetooth che, come tutti sanno, è una tecnologia impiegata per collegamenti a breve distanza e del tutto impossibilitata a comunicare con un satellite come nel caso del 5G – 4G e via discorrendo.
Secondo la teoria di Biscardi, con il vaccino viene assegnato ad ogni vaccinato un codice che è (provenendo da un dispositivo Bluetooth nel braccio) possibile “vedere” attraverso un qualsiasi smartphone nel momento in cui si cercando dispositivi Bluetooth accesi intorno a noi.
Parla di codici “marcatori” visibili ma non sono altro che codici Mac address presenti in ogni singolo smartphone che, all’atto della connessione, si tramutano nel nome che abbiamo dato al nostro dispositivo.
Nella sua versione del complotto mondiale all’interno del quale usano i satelliti di Elon Musk per controllarci, spiega che il distanziamento non serva affatto ad evitare il contagio, bensì ad evitare che i “codici marcatori” si possano confondere o sparire tra persone vicine tra esse a meno di un metro.
Ultima, ma non per importanza, è la questione che riguarda la fiala Pfizer che conterrebbe cinque dosi e che quindi, a questo punto, inietterebbe lo stesso codice a cinque individui diversi. Ma quando a giugno del 2021 gli fu fatta notare che questa caratteristica cozzasse con la sua teoria, rispose che il codice è in realtà proveniente dalle siringhe che sono marcate con un codice a barre scannerizzato poco prima dell’ inoculazione.
In conclusione.
Davanti alla morte di un’essere umano bisogna avere rispetto per una vita che si spegne e per il dolore che provoca ai suoi cari. Quindi, usare tale nefasto accadimento per alimentare teorie che non stanno in piedi è veramente irrispettoso nei confronti dei familiari.
E poi non veniteci a dire che le nostre Asl possono avere la tecnologia e la capacità di mettere in piedi un simile tracciamento mediante codici binari scannerizzati con strumenti alquanto sofisticati quando il semplice tracciamento dei positivi è ormai fuori controllo, gli esiti dei tamponi non arrivano e spesso, molto spesso, i contatti diretti con i positivi non vengono neanche convocati…
Tant’è!