
![]()
Quando le automobili non erano che un sogno leonardiano, il mezzo di trasporto più rapido era il cavallo. E, come oggi si noleggia un’auto, un tempo si affittava il cavallo per una tratta e, al ritorno, lo si riaffittava – stanco e meno prestante – a prezzo scontato. Da questa pratica nasce l’espressione “cavallo di ritorno”, oggi associata a ben altri scenari: non più un ronzino, ma oggetti rubati che si restituiscono solo dopo il pagamento di un riscatto.
Un’introduzione forse superflua, ma utile per comprendere la vicenda avvenuta a Varcaturo, frazione del comune di Giugliano in Campania, dove il “cavallo di ritorno” ha assunto le sembianze di un piccolo maltese dal pelo riccio.
Il cane era stato affidato a una donna da un’amica momentaneamente impossibilitata a prendersene cura. Tutto tranquillo fino a ieri pomeriggio, quando l’animale è improvvisamente scomparso dal giardino. Poco dopo, una telefonata inquietante ha raggiunto la custode: una voce giovane e maschile, dall’altro capo del telefono, ha chiesto 450 euro per rivedere il cagnolino sano e salvo.
La donna, spaventata ma lucida, ha immediatamente contattato i Carabinieri della stazione locale. In pochi minuti è scattato un appostamento: il luogo dell’incontro per la “restituzione” era già stato fissato.
Al momento dello scambio, è scattato il blitz. In manette è finito un ragazzo di 16 anni, incensurato, residente nella zona. È stato condotto al centro di accoglienza dei Colli Aminei, con l’accusa di tentata estorsione. Denunciato per concorso nel reato anche il padre del minorenne.
Il vero protagonista della vicenda, il piccolo maltese, è stato riconsegnato alla legittima custode senza alcuna conseguenza, giusto in tempo per la cena.
