PRIVATIZZAZIONE ACQUA PER IL MANDAMENTO: la voce dei comitati civici

PRIVATIZZAZIONE ACQUA PER IL MANDAMENTO: la voce dei comitati civici

Alla luce dell’ennesima e improvvisata convocazione del Consiglio Regionale della Campania – che fa seguito a quello di ieri, 26 marzo, rinviato per mancanza di numero legale – i Comitati campani per l’Acqua Pubblica convocano una Conferenza Stampa per le ore 15,00 al Centro Direzionale isola F13, davanti alla sede della Regione Campania, Napoli a cui parteciperà, tra gli altri, Padre Alex Zanotelli.

In tale occasione i Comitati, ancora una volta, effettueranno un Presidio e monitoreranno l’evolversi della situazione in Consiglio Regionale per evitare il rischio di un ulteriore privatizzazione delle risorse idriche locali, nonostante l’approvazione del famigerato DL Romano appaia ormai inevitabile.

Nel frattempo, la Rete delle associazioni e dei comitati del Baianese per i Beni Comuni, prende atto della buona riuscita della sua “convocazione alla mobilitazione” delle scorse settimane, che ha portato sindaci del mandamento e rappresentanti politici di vario genere a svegliarsi dal letargo per prendere posizione sul delicato argomento, esponendosi in prima persona come non avevano mai fatto negli ultimi anni, riuscendo così ad andare anche in palese contraddizione con quanto espresso dai propri partiti politici a livello nazionale.

Se siamo arrivati a questa situazione disastrosa infatti, non è certo colpa del fato, ma di un disegno politico-economico preciso che ha visto, a partire dalla famigerata Direttiva europea “Bolkestein” del 2006 relativa alla liberalizzazione dei servizi fino ad arrivare alle mostruosità contenute nel recente decreto “Sblocca Italia” del governo Renzi, l’approvazione di norme volte a favorire gli interessi privatistici dell’azienda di turno, senza alcuna opposizione da parte di quelle stesse persone che oggi dicono di non volere la privatizzazione dell’acqua e a discapito di quanto sancito dai referenda del giugno 2011, espressione massima di cittadinanza attiva dal basso e di rottura della cieca fiducia trasversale all’ideologia del mercato quale unico regolatore sociale.

Dalle parole ora si deve passare ai fatti: purtroppo dobbiamo sottolineare il totale immobilismo delle istituzioni locali, nonostante l’impegno del Comitato “Acqua Bene Comune” e i contenuti delle delibere comunali sulla “gestione del servizio idrico” in cui veniva nominato il suddetto Comitato quale “interlocutore nel processo decisionale” rispetto alle questioni riguardanti i beni comuni e in cui si stabiliva la stipula di un regolamento intercomunale sul tema. Dal 2012, data dell’approvazione di tale delibere, nulla si è più mosso in tale direzione fino all’allarme da noi lanciato lo scorso 10 marzo. Accogliamo quindi con piacere la raccolta delle firme avviata nelle scorse settimane e a cui abbiamo dato e continueremo a dare un supporto concreto, così come l’organizzazione di una tavola rotonda a Baiano con sindaci e istituzioni. Con meno piacere invece, rileviamo la totale assenza tra i relatori dell’incontro del 29 marzo, di rappresentanti dei comitati civici e dei movimenti apartitici che tanto hanno fatto e stanno facendo nel mandamento e in Campania per la tutela della collettività e dei beni comuni.