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I comitati dei pendolari della Circumvesuviana alzano la voce e, attraverso una lettera indirizzata al presidente e AD dell’EAV, Umberto De Gregorio, chiedono un’immediata e concreta inversione di rotta per salvare il servizio ferroviario dell’ex Circumvesuviana, ormai al limite della sopportazione.
Il documento, trasmesso per conoscenza anche al Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e al Prefetto di Napoli Michele Di Bari, denuncia la cronica carenza di materiale rotabile sulle linee vesuviane e presenta una proposta articolata per migliorare l’offerta, soprattutto in vista della stagione estiva.
“Il momento è difficile – scrivono i comitati – ma nei momenti critici ognuno è chiamato a dare il meglio e a fare squadra”.
Le richieste: più sicurezza, meno disagi
Tra le proposte avanzate, i pendolari puntano su alcuni punti chiave:
Sicurezza e lotta all’evasione: più controlli sui convogli e nelle stazioni, presidi con squadrette di Polizia Amministrativa e presenza di personale anche nei secondi ETR;
Recupero mezzi: cancellazione del Campania Express e della navetta Torre Annunziata per liberare treni da destinare alle tratte ordinarie; attivazione di bus charter per i turisti, specie verso Pompei;
Nuova programmazione: corse ogni 25-30 minuti su tutte le tratte, doppio treno in orario di punta, nessun cambio obbligato a San Giorgio e riduzione dei tempi di percorrenza grazie ai recenti lavori infrastrutturali;
Servizio esteso: treni fino alle ore 21:20 su tutte le tratte e prime corse utili a raggiungere Napoli entro le 6:45 nei giorni feriali;
Stop alle chiusure totali estive: almeno fino al 12 settembre si chiede di evitare blocchi totali del servizio ferroviario per lavori di manutenzione.
I comitati ricordano anche che nel biennio 2012-2013, con meno di 40 treni operativi, si garantivano 267 corse al giorno: un paragone che suona come una stoccata all’attuale gestione, che oggi dispone di 45 ETR, tra Metrostar e treni revampizzati.
“Vogliamo una Circumvesuviana che funzioni per tutti”
I firmatari della missiva – Enzo Ciniglio, Salvatore Ferraro, Avv. Marcello Fabbrocini e Salvatore Alaia – rappresentano una platea ampia di utenti stremati da ritardi, cancellazioni improvvise, sovraffollamenti e mancanza di informazione.
“Siamo disposti a collaborare – concludono – ma vogliamo risposte e un servizio dignitoso. È tempo che le istituzioni diano un segnale forte”.
Nel silenzio istituzionale che spesso accompagna le proteste dei pendolari, questa lettera rappresenta un grido d’allarme che non può restare inascoltato.
