Todisco: “A Festa chiedo di ammettere l’errore compiuto e di tornare ad essere il Sindaco popolare e umile”.

Todisco: A Festa chiedo di ammettere lerrore compiuto e di tornare ad essere il Sindaco popolare e umile.

Il post del consigliere regionale delegato alle aree interne Francesco Todisco. Ecco cosa scrive su quanto accaduto nella scorsa notte ad Avellino.

“Partiamo da un punto: come tutti gli avellinesi, sono rimasto senza parole e indignato di fronte alle scene di via de Conciliis. Il Sindaco ha avuto un comportamento assolutamente ingiustificabile. Ne sono molto dispiaciuto.

Ma, come sempre, si tratta di affrontare le questioni con serietà e rigore, lontani da ogni speculazione politica. L’indignazione che noi avellinesi proviamo per le scene viste ieri non può diventare la coda velenosa di una campagna elettorale finita un anno fa. Leggo che importanti esponenti istituzionali auspicano le dimissioni del Sindaco o il commissariamento della amministrazione. Non hanno capito nulla della drammaticità della fase che stiamo vivendo.

I ragazzi che si assembrano irresponsabilmente da giorni nel centro cittadino hanno bisogno di esempi che sappiano spiegar loro quanto sia pericoloso questo comportamento. Tutt’altro che mettersi alla testa dei cori da stadio, come ha fatto il Sindaco, in un maldestro tentativo di dialogo.

I cittadini avellinesi, gli operatori economici della città, i ragazzi che vogliono riappropriarsi di una normalità e di una serenità, che non possono essere quelle viste nelle scene di ieri, meritano altro. Meritano sicurezza e rispetto dei sacrifici di ognuno di noi.

A Gianluca mi legano amicizia, anche al di là dei rispettivi percorsi politici, e scelte politiche sofferte e coraggiose, come quella che ho fatto nello scorso ballottaggio. A Gianluca sento di chiedere di essere sincero con la città, di ammettere l’errore compiuto e di tornare a essere il Sindaco che in molti hanno visto in lui: popolare e umile.

Ammettere gli errori e porsi alla guida di questa comunità, per affrontare tutti insieme il tempo drammatico e nuovo che ci ha resi tutti più fragili e insicuri”.