Salvatore Alaia, “Zerospaccato” e la sfida al sistema.

Salvatore Alaia, “Zerospaccato” e la sfida al sistema.

Salvatore Alaia torna sulla scena a modo suo, senza fronzoli, senza parole zuccherate. È nato ufficialmente il profilo Facebook del Movimento Zerospaccato, il suo progetto di protesta civica e politica. E stavolta, la voce non vuole più restare bassa. Vuole farsi sentire.

Alaia non ci gira attorno: secondo lui, troppi politici si presentano in campagna elettorale “con la faccia tosta”, stringono mani, promettono mari e monti… e poi, una volta incassati i voti, spariscono come il fumo al vento.

Baianese, Vallo di Lauro, Agro Nolano, provincia di Napoli, Irpinia interna: territori che — dice lui — sono stati lasciati a marcire in mezzo a problemi che tutti conoscono e nessuno affronta.
Sanità allo stremo, trasporti che sembrano del dopoguerra, acqua e servizi a singhiozzo, famiglie e anziani abbandonati, disoccupati trattati come numeri: roba che fa arrabbiare anche i santi, per dirla alla Funari.

Alaia non usa il tono da conferenza stampa: parla come parla la gente.
Dice che la politica dovrebbe “servire il popolo”, non usarlo come bancomat elettorale.
E dice che la pazienza è finita.

Poi tira fuori l’Articolo 21 della Costituzione, quello della libertà di pensiero:
«Siamo liberi di dire quello che non va» — sottolinea — e soprattutto «liberi di non farci più prendere in giro».

Secondo lui, questa volta la risposta deve arrivare dai cittadini, non dai palchi, non dai comizi, non dai volantini patinati.
Alaia parla chiaro: chi andrà a votare, lo faccia con coscienza.
Chi non vuole più credere a promesse, resti libero di non votare.
Chi vuole esprimere una posizione di rottura, lo faccia come ritiene giusto.

Non sermoni, non moralismi, schiettezza.
Alla Funari, appunto:
«Parlammece chiaro: la gente non campa d’aria. O si cambia musica, o il pubblico se ne va dal teatro».

Il Movimento Zerospaccato ora ha un profilo Facebook.
Il resto — lo decideranno i cittadini, non i salotti.