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di Francesco Piccolo
C’erano calciatori che il pallone lo portavano nel sangue. Che anche dopo mille chilometri, categorie, infortuni e stagioni, continuavano a inseguire un gol come fosse il primo.
Tra questi c’è Giuseppe De Riggi, classe 1977, attaccante da 1,70, rapido, potente, tenace, capace di segnare in ogni campionato e in ogni campo.
Una carriera lunga trent’anni, cominciata nei campi polverosi del Mandamento e proseguita tra Campania, Lombardia e Piemonte, sempre con la stessa fame di calcio.
Gli inizi: Future Boys e Agrese
Giuseppe inizia a 13 anni nella Future Boys di Gerardo Santarelli a Comiziano.
Nel 1993/94 approda all’Agrese di Nocera Inferiore, allenato da Biagio Peluso, uno dei tecnici più formativi del calcio giovanile irpino.
La Battipagliese e il salto tra i grandi
Dal 1994 al 1996 veste la maglia della Battipagliese, categoria Berretti Nazionale.
Al secondo anno viene spesso aggregato alla prima squadra negli allenamenti: le porte del calcio vero iniziano ad aprirsi.
Carotenuto: la prima consacrazione
Poi arriva Mugnano del Cardinale.
Con il Carotenuto, del presidente Angelo Sanseverino, ds Angelo Monteforte, mister Pietro Bianco e il prof Maietta preparatore atletico, vince il campionato di Promozione, giocando da esterno sinistro.
Indimenticabile la vittoria di Montesarchio:
2-1 finale, gol decisivo di De Riggi che regala la promozione ai rossoneri.
Lui e Alessandro Guida entrano nella Top 11 Promozione/Eccellenza.
Germania, militare e il ritorno a Mugnano
Nel 1997 gioca tre mesi in Germania, poi arriva la chiamata del militare.
Nel 1998/99 torna al Carotenuto in Eccellenza, ancora colonna della squadra.
Baiano, Cicciano e Quadrelle: il vizio del gol
Nel 1999/2000 inizia con il Teoreo Montoro in Eccellenza (mister Agostino Spiga), poi a dicembre passa al Baiano del presidente Generoso Lippiello in Promozione.
Nel 2000 veste la maglia del Cicciano (Prima Categoria), poi approda al Quadrelle in Promozione, dove segna 13 gol e resta fino a dicembre dell’anno successivo.
Arriva poi il Real Marzano:
• campionato vinto in Seconda Categoria,
• stagione successiva in Prima.
San Nicola, Boys Nola e la maturità
Nel 2004 gioca in Promozione con il San Nicola la Strada, segnando circa 10 gol tra campionato e coppa.
A dicembre arriva la chiamata del Boys Nola, società rinata dopo il fallimento del Nola Calcio.
Con i nolani vive anni memorabili:
• vittoria della Seconda Categoria
• vittoria della Prima Categoria
• partecipazione alla Promozione
Totale: circa 40 gol.
A Nola lascia un segno profondo.
Cimitile: un bomber che diventa regista
Nel 2007 approda al Cimitile in Promozione.
Qui si reinventa: gioca da centrocampista davanti alla difesa o da difensore centrale, ma segna comunque 12 gol.
L’avventura al Nord e il ritorno a casa
Dal 2008 inizia un lungo percorso tra Lombardia e Piemonte:
• Freccia Azzurra Gaggiano (Prima Categoria lombarda)
• Pro Vigevano (Prima Categoria pavese)
Nel 2010 torna brevemente in Campania con lo Sporting Nola, poi a dicembre passa al RUS Vico di Palma Campania.
Dicembre 2011: ritorno a casa
Firma per il Real Nola (Prima Categoria):
16 gol in 15 partite, salvezza conquistata quasi da solo.
L’anno dopo arriva la Promozione: resta fino a dicembre, poi riparte definitivamente per lavoro.
Piemonte: l’uomo delle salvezze impossibili
• Borgolavezzaro (Prima Categoria): 15 gol in 16 partite e salvezza.
• Pro Cassolo (Terza Categoria): 13 gol.
• Cerano (Prima Categoria): chiamato a dicembre, segna e salva la squadra.
• Gravellonese (2015): 4 gol in 4 partite prima del grave infortunio (rottura malleolo + legamenti).
Gli ultimi anni: la passione che non finisce
Stagione 2024/2025:
La Benvenuta (Terza Categoria milanese), 13–14 gol.
Oggi, a 48 anni, gioca ancora a 11 e a 7 nei campionati CSI.
Perché il pallone non si lascia.
Mai.
Caratteristiche tecniche
Attaccante rapido, fisicamente esplosivo, fortissimo di testa.
Capace di giocare per la squadra e non solo per il gol.
Generoso, intelligente, concreto.
Uno che, se lo lanciavi nello spazio, sapeva già dove colpire.
Il rammarico
Il suo unico vero dispiacere?
Non aver mai indossato la maglia della sua Casamarciano.
«Quella sarebbe stata la storia dentro la storia.»
Di Giuseppe De Riggi si ricorda…
• il bomber operaio, capace di segnare ovunque;
• l’uomo squadra, che non si è mai arreso;
• il ragazzo che ama ancora il calcio come a 13 anni.
Io sono Giuseppe De Riggi.
Ho difeso maglie, gol e sogni, senza mai smettere di crederci.

