Napoli da leggenda: quarto scudetto e trionfo al Maradona

Napoli da leggenda: quarto scudetto e trionfo al Maradona

di Ferrara Maria C.
Conte guida gli azzurri al trionfo finale: battuto il Cagliari 2-0. Reti spettacolari McTominay e Lukaku , mentre l’Inter chiude al secondo posto nonostante il successo a Como. Il Napoli scrive un’altra pagina di storia, conquistando il quarto scudetto e salendo sul tetto d’Italia al termine di una stagione memorabile. La squadra guidata da Antonio Conte ha chiuso il campionato con un netto 2-0 sul Cagliari, in un Diego Armando Maradona gremito e in festa. A sbloccare la gara è stato Scott McTominay, autore di una giocata che resterà impressa nella memoria dei tifosi. Al 42’, il centrocampista scozzese ha dimostrato ancora una volta la sua straordinaria tecnica acrobatica: su un cross teso di Politano dalla destra, ha impattato il pallone in rovesciata con il piede destro, battendo un ottimo Sherri che fino a quel momento aveva neutralizzato più di un tentativo, incluso un colpo di testa ravvicinato di Lukaku. Una rete d’autore, simbolo della grinta e della qualità messe in campo dal numero 39 per tutta la stagione. Nel frattempo, l’Inter – unica rivale ancora in corsa per il titolo – era in vantaggio sul Como grazie a un preciso colpo di testa di De Vrij, arrivato al 20° su calcio d’angolo. Ma i nerazzurri si sono complicati la vita a ridosso dell’intervallo: Reina, uscito in ritardo su Taremi fuori area, ha steso l’attaccante iraniano rimediando un’espulsione diretta, che ha lasciato i suoi in dieci. Il colpo del KO azzurro è arrivato al 51’: Romelu Lukaku, servito in profondità in una ripartenza perfetta, ha mostrato tutto il suo repertorio da centravanti moderno. Con una protezione palla efficace e un dribbling secco su Mina, ha infilato Sherri con un rasoterra chirurgico sul secondo palo. Un gol che ha fatto esplodere l’intero stadio in un boato liberatorio.
Quasi in contemporanea, anche a Como è arrivata la seconda rete dell’Inter: Correa ha messo in mostra la sua agilità e visione di gioco, partendo palla al piede e superando Smolcic prima di battere Butez con un diagonale preciso. Una rete bella, ma inutile ai fini della classifica.
Nel finale, il Napoli ha amministrato il vantaggio con intelligenza tattica, dosando le energie e lasciandosi trascinare dall’entusiasmo del pubblico. I nerazzurri, invece, si sono concentrati sul prossimo, decisivo appuntamento: la finale di Champions League.
Il triplice fischio ha dato il via alla festa nel capoluogo campano, dove i tifosi hanno invaso le strade per celebrare un successo atteso e meritato. Una vittoria costruita con solidità difensiva, brillantezza offensiva e leadership tecnica, che consacra Antonio Conte e i suoi ragazzi nella leggenda del club.

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