AVELLINO EMPOLI 0-3, UNA SCONFITTA CHE OBBLIGA A RIFLETTERE

AVELLINO EMPOLI 0 3, UNA SCONFITTA CHE OBBLIGA A RIFLETTERE

Tra errori, reazione a metà e parole pesanti: l’Empoli vince al Partenio, i Lupi cercano identità e continuità

L’Avellino esce dal Partenio-Lombardi con il peso di un risultato duro e la sensazione di una strada che richiede lucidità e compattezza. L’Empoli si impone tre a zero in un pomeriggio che ha mostrato limiti tecnici, fragilità difensive e un’incisività ancora distante dall’essere sufficiente per la categoria.

La gara si è decisa in due momenti chiave: le reti di Elia e Saporiti nella prima frazione, poi il colpo di Pellegri nel recupero. In mezzo, un Avellino che ha provato a restare mentalmente in partita ma senza trovare concretezza, pagando ogni errore con un prezzo altissimo.

La partita: Empoli cinico, Avellino fragile

L’avvio è stato equilibrato, poi l’infortunio di Russo ha complicato i piani di Biancolino. Il gol di Elia ha indirizzato la sfida, quello di Saporiti nato da un disimpegno sbagliato l’ha quasi chiusa.
Nella ripresa qualche segnale c’è stato: più intensità, qualche occasione, Simic vicino al gol e Tutino più coinvolto. Ma non abbastanza per cambiare il destino di una partita in cui i biancoverdi hanno subito troppo e inciso troppo poco.

Le parole: tra autocritica e responsabilità

Gennaro Tutino è stato l’unico a presentarsi davanti ai microfoni. Senza alibi.
«Dobbiamo lavorare, farlo meglio, essere più cattivi sotto porta. È un momento in cui subiamo troppo e concretizziamo poco. Mi assumo le mie responsabilità».

Poi ancora:
«Nel secondo tempo abbiamo fatto meglio, ma non basta creare, bisogna segnare. Io sto migliorando fisicamente, ma devo dare di più».

Anche Dionisi, tecnico degli ospiti, ha riconosciuto la qualità dell’Avellino pur sottolineando la solidità della sua squadra:
«Abbiamo preparato bene la partita. L’Avellino ha qualità, nella ripresa ci ha messi più in difficoltà, ma siamo rimasti sempre dentro il match».

Dal fronte biancoverde, Besaggio ha parlato con sincerità:
«Subiamo troppo e spesso nello stesso modo. È un problema di tutti, non solo della difesa. Serve concretezza e più coraggio nel provare le giocate».

La nota su Biancolino

Il tecnico non è comparso in conferenza stampa. Una scelta silenziosa, senza polemiche, che ha aggiunto un velo di riflessione a un pomeriggio complicato. La squadra ha preferito affidarsi alla voce dei giocatori, lasciando che fossero loro a interpretare il momento.

Il contesto: Curva Sud, memoria e identità

Nel momento più difficile della gara, la Curva Sud ha richiamato ciò che Avellino è, al di là dei risultati.
Striscioni, memoria viva del terremoto del 1980 e un coro che ha attraversato tutto il Partenio. Un segnale profondo, che ricorda quanto questa piazza sappia essere presente anche quando la squadra fatica.

Un momento da interpretare

L’Avellino resta a quota sedici punti. Le tre sconfitte nelle ultime cinque partite raccontano un periodo complicato, ma non definitivo. La squadra è giovane, emozionale, ancora in cerca della propria versione migliore.

Non è un atto d’accusa, ma un invito alla chiarezza: serve ordine, serve cattiveria, serve coraggio.
Il campionato non aspetta e i margini per crescere come ricordato da Tutino passano tutti dal lavoro quotidiano.