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SPERONE (Avellino) – Il Consiglio comunale di Sperone ha detto no all’acquisizione delle quote della società provinciale Irpiniambiente S.p.A., chiamata a gestire in house il ciclo integrato dei rifiuti nell’Ambito territoriale ottimale di Avellino. La decisione è arrivata nel corso della seduta del 19 dicembre 2025, con un voto unanime: 11 contrari, nessun favorevole, nessun astenuto .
Al centro del dibattito, l’applicazione dell’articolo 26-bis, comma 8, della legge regionale Campania n. 14/2016, che consente ai Comuni di acquisire quote delle società provinciali per l’affidamento diretto del servizio di gestione dei rifiuti. Una possibilità che Sperone ha scelto di non percorrere, ritenendo l’operazione non conveniente e potenzialmente rischiosa per le casse comunali.
Secondo quanto emerso in aula, l’acquisto delle quote sarebbe costato al Comune circa 27 mila euro, una spesa giudicata insostenibile alla luce delle condizioni economico-finanziarie di Irpiniambiente. A pesare sulla decisione, infatti, sono stati i pareri non favorevoli sia del responsabile dell’area finanziaria sia dell’Organo di revisione contabile, che hanno evidenziato criticità rilevanti nel bilancio della società, tra cui un patrimonio netto esiguo, un’elevata esposizione debitoria e un giudizio negativo espresso dal revisore legale sul bilancio 2024 .
Durante il confronto consiliare, più interventi hanno sottolineato il rischio che l’ingresso del Comune in Irpiniambiente possa tradursi in un’assunzione indiretta di debiti e passività pregresse, senza reali benefici in termini di miglioramento del servizio o riduzione dei costi per i cittadini. È stato inoltre rimarcato come l’attuale gestione del servizio di raccolta rifiuti, seppur perfettibile, garantisca una maggiore autonomia decisionale all’Ente.
L’Amministrazione comunale ha ribadito la propria linea politica: puntare sulla costituzione di un Sub Ambito Distrettuale (SAD) insieme agli altri Comuni del mandamento del Baianese, una soluzione ritenuta più coerente con le esigenze territoriali e con una gestione condivisa ma non centralizzata. Una posizione che, secondo il sindaco, potrebbe diventare un riferimento anche per altri Comuni dell’Irpinia, una volta pubblicata la delibera.
Con l’atto approvato, il Consiglio comunale ha respinto non solo la proposta di acquisto delle quote, ma tutti gli atti trasmessi dall’ATO Avellino, disponendo la trasmissione della decisione alla Prefettura, alla Regione Campania, alla Provincia di Avellino e agli organismi competenti in materia di gestione del ciclo dei rifiuti.
La partita, tuttavia, resta aperta. Sullo sfondo permane la possibilità di interventi sostitutivi regionali in caso di inerzia degli enti locali. Ma da Sperone arriva un segnale politico netto: la gestione dei rifiuti deve essere sostenibile, trasparente e soprattutto non scaricare sui cittadini i rischi di operazioni finanziarie giudicate poco solide.
