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NOLA – Un nuovo simbolo di rinascita, identità e partecipazione civica arricchirà il cuore della città.
Sabato 13 dicembre 2025, alle 16:30, in Piazza Marconi, sarà inaugurata “Lilium”, l’opera contemporanea ispirata a San Paolino e donata alla comunità dall’associazione di volontariato We Can, guidata dal presidente Daniele Siciliano.
Un gesto di amore verso la città, un dono che unisce arte, tradizione e senso civico: questo è lo spirito del progetto Lilium, nato con l’obiettivo di valorizzare gli spazi pubblici di Nola e di rafforzare il legame tra cittadini e patrimonio culturale.
Un’opera che racconta Nola: forme essenziali, simboli profondi
La scultura, realizzata in acciaio corten, si distingue per la sua forma slanciata e verticale, capace di richiamare immediatamente:
la struttura del Giglio della Festa di San Paolino;
la barca simbolo del viaggio e del ritorno;
la campana, elemento identitario della tradizione nolana;
il volto stilizzato del santo, posto come sigillo spirituale dell’opera;
otto aperture, che rappresentano gli otto gigli della millenaria festa.
I colori richiamano quelli della tradizione: legno, rosso, giallo e oro, creando un ponte ideale tra la memoria storica e il linguaggio dell’arte moderna.
Alta 5 metri, la scultura cambia significato a seconda del punto di osservazione: un vero e proprio “monumento vivo”, in cui ogni cittadino può ritrovare un frammento della propria identità culturale.
Un dono alla città: arte che diventa luogo d’incontro
La volontà dell’associazione We Can è chiara:
donare un’opera che non sia solo da guardare, ma da vivere.
Lilium si propone come nuovo punto di incontro e di dialogo, un simbolo di rinascita per la città, un luogo dove tradizione e contemporaneità possono convivere e arricchirsi a vicenda.
L’iniziativa conferma l’impegno del volontariato nolano nel mettere in campo progetti culturali e sociali che valorizzano il territorio, puntando su:
bellezza condivisa,
arte accessibile,
identità comunitaria,
senso civico e collaborazione.
Una Nola che guarda avanti
L’opera, spiegano i promotori, nasce come segno di gratitudine verso la città e come visione futura: un invito a riscoprire Nola come luogo di creatività, partecipazione e radici antiche che continuano a parlare al presente.


